lunedì 8 Settembre 2025
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Grandinate e clima: allarme per l’agricoltura italiana

L’intensificarsi degli scenari climatici attuali, caratterizzati da fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti e violenti, solleva interrogativi urgenti sul futuro dell’agricoltura e sulla sua resilienza.
La recente grandinata che ha flagellato il Basso Molise il 31 agosto, come testimoniato dal direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, non è altro che un campanello d’allarme, un’eco di una tendenza preoccupante che sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo agricolo.
La vulnerabilità delle colture, dei vigneti e degli oliveti, un tempo modelli di stabilità e prevedibilità, è oggi esposta a rischi elevatissimi.
Le perdite economiche subite dalle aziende agricole, in alcune circostanze superiori all’80%, non rappresentano solo una crisi immediata, ma anche la potenziale erosione di un patrimonio culturale e alimentare inestimabile.

Il fenomeno, lungi dall’essere un evento isolato, si inserisce in un contesto globale di alterazione dei cicli naturali, accelerato dalle attività antropiche e dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera.
Si assiste a un’alterazione delle stagioni, con inverni miti e primavere anticipate, che destabilizzano i ritmi di crescita delle piante e le loro difese naturali.

L’incremento della temperatura media globale influisce sulla distribuzione delle specie infestanti e sulle malattie delle piante, amplificando ulteriormente il rischio di danni.

In questo contesto, le tradizionali forme di sostegno pubblico, pur necessarie, appaiono insufficienti.

La procedura di richiesta dello stato di calamità naturale al Ministero dell’Agricoltura, sebbene fondamentale per accedere a forme di indennizzo, si rivela un processo lungo e complesso, incapace di mitigare immediatamente l’impatto economico devastante per le aziende colpite.

La Regione, pur intervenendo con iniziative di supporto, si trova limitata nella possibilità di fornire ristori diretti.

Di fronte a questa situazione, l’assicurazione agricola emerge come uno strumento di protezione cruciale, un investimento nella continuità produttiva e nella salvaguardia del reddito degli agricoltori.

Non si tratta semplicemente di una copertura finanziaria, ma di un meccanismo di resilienza che consente di affrontare le avversità naturali con maggiore sicurezza e di ricostruire più velocemente dopo gli eventi estremi.

Tuttavia, l’assicurazione da sola non è sufficiente.

È necessario un approccio integrato che combini misure di prevenzione, come la diversificazione delle colture, l’adozione di tecniche di agricoltura di precisione, la creazione di sistemi di allarme precoce e la promozione di varietà resistenti agli eventi estremi, con strumenti finanziari adeguati e politiche di sostegno mirate.
In questo scenario, la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica giocano un ruolo determinante per sviluppare soluzioni sempre più efficaci e sostenibili, capaci di adattare l’agricoltura ai cambiamenti climatici in atto e di garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future.

La sfida è complessa, ma la posta in gioco è troppo alta per non affrontarla con determinazione e visione strategica.

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