Il Molise si distingue in una fotografia preoccupante emersa dall’analisi del Sistema di sorveglianza ‘Passi’ dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il report biennale 2023-2024 rivela una prevalenza allarmante di guida in stato di alterazione alcolica tra la popolazione molisana, con il 14% degli intervistati che ammette di aver consumato due o più unità alcoliche nell’ora precedente alla guida.
Questa percentuale, significativamente superiore a qualsiasi altra regione italiana, colloca il Molise al vertice di una classifica che evidenzia un problema di sicurezza stradale particolarmente sentito.
La differenza con la media nazionale, attestata al 5,6%, è spaventosa: quasi il triplo.
Questo dato non è semplicemente un numero; è un campanello d’allarme che impone un’indagine approfondita sui fattori socio-culturali ed economici che contribuiscono a questa pericolosa abitudine.
È necessario comprendere quali dinamiche locali influenzano le scelte individuali e la percezione del rischio legato alla guida in stato di ebbrezza.
L’analisi del report ‘Passi’ non si limita a quantificare l’abitudine alla guida in stato di alterazione.
Evidenzia anche un elemento cruciale: la frequenza dei controlli delle forze dell’ordine.
Un’impressionante metà degli intervistati dichiara di essere stata fermata durante un controllo stradale, suggerendo una presenza capillare delle autorità.
Tuttavia, solo l’8,7% di coloro che sono stati fermati ha subito un test etilometrico.
Questo dato solleva interrogativi sull’efficacia delle strategie di controllo attuali e sulla necessità di intensificare le misure di screening.La guida sotto l’effetto dell’alcool non è un mero comportamento individuale; è un problema di salute pubblica con conseguenze potenzialmente devastanti.
Aumenta il rischio di incidenti stradali, con un impatto significativo sul numero di feriti gravi e decessi.
Il costo sociale ed economico di questi incidenti è enorme, includendo spese sanitarie, perdita di produttività e, soprattutto, la sofferenza umana.
Il dato molisano, in questo contesto, richiede un intervento mirato e multidisciplinare.
Non basta l’inasprimento delle sanzioni; è necessario un programma di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolga scuole, famiglie e comunità locali.
Campagne informative, programmi di educazione alla guida responsabile e iniziative di coinvolgimento delle associazioni di volontariato possono contribuire a modificare comportamenti e a promuovere una cultura della sicurezza stradale.
Inoltre, è fondamentale rafforzare la collaborazione tra le forze dell’ordine, il sistema sanitario e le istituzioni locali per creare un sistema di prevenzione e controllo più efficace.
La sicurezza stradale non è solo un compito delle forze dell’ordine, ma una responsabilità condivisa che coinvolge l’intera comunità.








