Innovazione in Molise: Riflessioni e Sfide per il Futuro

Il Molise si posiziona in una fase di riflessione strategica riguardo la sua capacità di innovazione, come evidenziato dai dati Istat del 2022 e ulteriormente approfondito nel convegno “Innovazione e crescita economica in Molise: Analisi e riflessioni per il futuro”, tenutosi presso l’Università del Molise.

Le statistiche rilevano che la percentuale di aziende, con almeno tre dipendenti, impegnate in attività innovative si attesta al 32,2%, un valore inferiore rispetto alla media nazionale (37,6%) e alla media del Mezzogiorno (34,8%).

Questo divario non è semplicemente un dato numerico, ma riflette una complessa interazione di fattori strutturali, culturali ed economici che limitano la capacità di assimilazione e generazione di nuove conoscenze e processi produttivi.
L’analisi della Banca d’Italia ha messo in luce come questo ritardo incida sulla competitività regionale e sulla capacità di attrarre investimenti, creando un circolo vizioso di stagnazione economica.
Il contesto è aggravato da una carenza di capitale umano specializzato e dalla difficoltà di tradurre la ricerca accademica in applicazioni concrete e applicazioni industriali.

Nonostante le sfide, il sistema universitario molisano emerge come un elemento di potenziale resilienza.
L’incidenza dei corsi scientifici offerti, pari al 64,7% del totale, supera significativamente la media nazionale (59,3%) e quella del Mezzogiorno (60,7%), segnalando un impegno strutturale verso la formazione di competenze avanzate in ambiti chiave.
Questa prevalenza di discipline scientifiche, tuttavia, non si traduce automaticamente in un aumento dell’innovazione regionale.
È cruciale analizzare la qualità di questi corsi, i collegamenti con il mondo del lavoro e la capacità di rispondere alle esigenze specifiche del tessuto produttivo locale.

Un’analisi più granulare delle discipline rivela un interessante quadro di specializzazione: il Molise presenta una maggiore concentrazione di corsi nelle aree sanitarie e informatiche, suggerendo una potenziale forza in questi settori.
Allo stesso tempo, la ridotta offerta in matematica e scienze naturali, discipline fondamentali per l’innovazione dirompente, solleva interrogativi sulla capacità di generare nuove frontiere tecnologiche.
La sfida, pertanto, non risiede solo nell’aumento del numero di corsi scientifici, ma nella creazione di un ecosistema di innovazione che promuova la collaborazione tra università, imprese, istituzioni di ricerca e pubblica amministrazione.
È necessario incentivare il trasferimento tecnologico, supportare la creazione di spin-off universitari, facilitare l’accesso al capitale di rischio e promuovere una cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione.

Un’attenzione particolare deve essere rivolta al miglioramento delle infrastrutture digitali e alla formazione di figure professionali in grado di operare all’intersezione tra scienza, tecnologia e impresa, creando un ponte tra la ricerca accademica e le esigenze del mercato.

Solo attraverso un approccio olistico e strategico sarà possibile invertire la tendenza e posizionare il Molise in una traiettoria di crescita sostenibile e innovativa.

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