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giovedì 23 Ottobre 2025

Intesa Israele-Hamas: un passo fragile verso la pace nel cuore.

Un’eco di speranza risuona nell’aria, unita alla cautela che accompagna ogni fragile accordo: è la riflessione del Vescovo di Termoli-Larino, Mons.

Claudio Palumbo, in merito all’intesa tra Israele e Hamas e al conseguente rilascio dei prigionieri, siglata sotto l’egida del Presidente Trump.
Ma al di là della rilevanza geopolitica dell’evento, il presule pone l’accento su una verità profonda, un principio cardine dell’insegnamento pontificio: la pace, per sua stessa natura, germina e si nutre primariamente nel cuore umano.

Non si tratta, pertanto, di una mera questione di trattati e di accordi formali, sebbene questi siano strumenti necessari, ma di una trasformazione interiore che renda possibile la coesistenza pacifica a tutti i livelli – familiare, sociale, nazionale e internazionale.
L’auspicio è che la recente intesa possa rappresentare un primo, timido passo verso una più ampia riconciliazione, alimentata dalla compassione e dalla volontà di comprendere l’altro.
L’esperienza del pontificato di Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella Chiesa e nel mondo.

Mons.
Palumbo ne sottolinea l’umanità palpabile, la sua capacità di avvicinarsi alle persone con una tenerezza disarmante, offrendo insegnamenti che si propongono di illuminare il cammino dell’uomo nel nuovo millennio, un cammino spesso segnato da divisioni e conflitti.
La capacità di guardare negli occhi, di chinarsi per sollevare chi è caduto, sia nel corpo che nello spirito, sono tratti distintivi di un approccio pastorale che mira a costruire ponti e a sanare le ferite.

Il documento *Fratelli Tutti*, emblematico di questo approccio, incarna un nuovo umanesimo, radicato nella speranza e nella fede, un’ancora di salvezza in un’epoca segnata da guerre, disuguaglianze e crisi globali.
Il presule ricorda con affetto il legame speciale di Papa Francesco con il Molise, testimoniato dalle sue visite pastorali, che hanno arricchito la storia locale e lasciato un’eredità spirituale significativa.
Dall’incontro con gli studenti dell’Università di Campobasso all’incontro con i giovani a Castelpetroso, dalla visita a Isernia per il centenario di San Pietro Celestino, ogni momento è stato un’occasione per rafforzare i legami e trasmettere un messaggio di speranza e di unità.

In particolare, l’episodio di Isernia, dove il Santo Padre ha sapientemente accostato il ruolo del cittadino a quello del cristiano, la dimensione pubblica e quella religiosa, rappresenta un’ispirazione costante per il vescovo Palumbo, che ne sottolinea la rilevanza per una sana e matura comprensione della laicità.
Riscoprire queste coordinate, ormai troppo spesso trascurate, è un imperativo per il futuro della società e per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico, in cui ogni individuo possa trovare il proprio posto e realizzare il proprio potenziale.

La pace non è semplicemente l’assenza di guerra, ma una condizione attiva di dialogo, comprensione e rispetto reciproco.

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