mercoledì 3 Settembre 2025
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Isernia, un modello di carcere virtuoso in Italia.

La visita promossa dall’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali Italiane ha messo a luce un quadro sorprendentemente contrastante rispetto alla realtà che affligge gran parte degli istituti penali italiani.

L’istituto di Isernia, durante l’ispezione condotta dalla delegazione guidata dall’avvocato Mario Altina, si è distinto per un’assenza di sovraffollamento, un problema cronico e diffuso in altre strutture detentive del paese.

Attualmente, la popolazione detenuta si attesta a 72 unità, con due in procinto di lasciare la struttura, in un contesto di capacità ricettiva pari a circa 68 posti.
Al di là della mera capienza, ciò che ha colpito la delegazione è stato l’atmosfera percepita all’interno.
Un clima sereno e disteso ha prevalso sia tra i detenuti che nei rapporti con il personale dell’amministrazione penitenziaria, suggerendo un ambiente in cui la riabilitazione e la socializzazione possano effettivamente prosperare.

L’istituto di Isernia si presenta, in questo senso, come un esempio di efficienza e umanizzazione della pena, in virtù di un’offerta formativa e di reinserimento sociale particolarmente robusta.

La collaborazione con enti esterni specializzati amplifica queste opportunità, facilitando il recupero e la risocializzazione di individui che hanno commesso reato, offrendo loro un percorso verso una nuova prospettiva.
Le testimonianze raccolte tra gli agenti di polizia penitenziaria hanno confermato il successo di questi programmi, con numerosi detenuti che hanno riacquistato la possibilità di reinserirsi attivamente nella società.

Nonostante questo scenario positivo, l’ispezione ha evidenziato due aree di criticità che necessitano di attenzione.

In primo luogo, la carenza di un presidio sanitario continuativo, specialmente durante le ore notturne e i festivi, rappresenta un vulnus che potrebbe compromettere l’assistenza medica necessaria ai detenuti.

In secondo luogo, un potenziamento dell’organico della polizia penitenziaria si renderebbe opportuno per garantire un controllo più efficace e una gestione più efficiente della struttura.

Attualmente, 50 agenti si alternano in tre turni, una risorsa che, sebbene operativa, potrebbe beneficiare di un rafforzamento.

La delegazione, composta dagli avvocati Barbara Di Donato, Daniela Di Florio, Mery Maddonni e Antonio Josè Sciulli, predisporrà una relazione dettagliata, destinata all’Unione Italiana delle Camere Penali, che sarà resa pubblica attraverso il sito web dell’organizzazione.
Questo documento ambisce a fornire un quadro completo dell’istituto di Isernia, non solo per celebrare i suoi punti di forza, ma anche per stimolare una riflessione più ampia sulle condizioni delle carceri italiane e sulle strategie per migliorare il sistema penitenziario nel suo complesso, guardando a modelli virtuosi come quello emerso a Isernia.

L’obiettivo ultimo è quello di contribuire a un sistema di giustizia penale più umano, riabilitativo ed efficace.

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