Il recente monitoraggio del quarto bimestre 2025, elaborato dall’Azienda Sanitaria Regionale del Molise, offre un quadro apparentemente positivo sull’andamento delle liste d’attesa.
L’analisi, che abbraccia diverse tipologie di prestazioni sanitarie, rivela un miglioramento significativo degli indicatori di performance rispetto alle performance passate, suggerendo un’ottimizzazione dei processi di gestione delle risorse e di programmazione degli interventi.
La struttura del report, focalizzata sulla classificazione delle prestazioni in base all’urgenza – urgente, breve, differibile e programmabile – permette una disamina più approfondita delle dinamiche sottostanti.
L’indice di performance, pilastro dell’analisi, quantifica l’efficienza del sistema, esprimendo il rapporto tra le prenotazioni che rientrano nei tempi stabiliti per ciascuna classe di priorità e il numero totale di prenotazioni effettuate.
Questo parametro, cruciale per valutare l’impatto delle iniziative intraprese, si attesta su percentuali variabili, oscillando tra il 52% e un incoraggiante 96%.
Seppur i dati generali siano incoraggianti, una disamina più dettagliata rivela una realtà più articolata.
Ad esempio, l’attesa media per una prima visita oncologica si attesta a soli 11 giorni, un dato estremamente positivo che denota una rapida accessibilità a prestazioni specialistiche fondamentali.
Contrastano con questo valore le attese per la visita urologica, che si attestano a 39 giorni per 698 pazienti.
Le procedure diagnostiche, in particolare, presentano una variabilità significativa.
L’ecografia mammaria, essenziale per la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro al seno, richiede in media 72 giorni per 994 donne, un tempo che solleva interrogativi sull’adeguatezza delle risorse dedicate.
La colonscopia, un esame cruciale per la prevenzione del cancro al colon-retto, registra un’attesa media di 53 giorni per 547 pazienti.
Il dato più critico emerge dall’ecografia diagnostica del capo e del collo, dove l’attesa media raggiunge i 92 giorni per ben 2.123 pazienti.
Questa elevata attesa, che coinvolge un numero considerevole di utenti, evidenzia una potenziale criticità nella gestione delle risorse umane e strumentali dedicate a questa specifica area diagnostica.
Al contrario, l’esame radiografico agli arti si distingue per la sua rapida accessibilità, con un’attesa media di soli 13 giorni e un elevato numero di accessi (5.071).
L’analisi complessiva suggerisce un’evoluzione positiva, ma sottolinea la necessità di un’attenzione mirata a specifiche aree diagnostiche, come l’ecografia del capo e del collo, al fine di ridurre i tempi di attesa e garantire un accesso equo e tempestivo a tutte le prestazioni sanitarie, nel rispetto delle priorità cliniche e delle esigenze dei pazienti.
Ulteriori approfondimenti saranno cruciali per comprendere le cause delle variazioni nei tempi di attesa e per implementare strategie di ottimizzazione mirate.






