L’epidemia silenziosa delle malattie epatiche rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica.
Un numero preoccupante di individui presenta condizioni di sovrappeso, obesità o diabete, fattori di rischio intrinsecamente collegati a un danno epatico spesso asintomatico, ma con conseguenze potenzialmente devastanti per la salute cardiovascolare e non solo.
La progressione di queste patologie, come la steatoepatite non alcolica (NASH) e la cirrosi, è spesso accelerata da abitudini di vita non salutari e dalla mancata diagnosi precoce.
In risposta a questa emergenza, il Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute dell’Università del Molise ha lanciato un’iniziativa di screening epatico di fondamentale importanza, implementata con successo negli ambulatori del Polo Didattico.
Guidato dal Professor Luca Rinaldi, esperto in Medicina Interna, il programma ha introdotto per la prima volta in Molise l’impiego del Fibroscan, una tecnologia all’avanguardia che permette una valutazione non invasiva della fibrosi epatica.
Questo strumento, che misura l’elasticità del fegato, elimina la necessità di biopsie, procedure più invasive e complesse.
L’iniziativa ha superato le aspettative, raggiungendo gli obiettivi primari di sensibilizzazione della comunità e di offerta di un primo passo concreto verso la prevenzione e la gestione delle malattie del fegato.
Il focus è stato posto sulla popolazione a rischio, fornendo informazioni chiare e accessibili sull’importanza di un monitoraggio regolare e di un intervento tempestivo.
L’adozione del Fibroscan ha permesso di identificare soggetti con alterazioni epatiche in fase iniziale, aprendo la strada a modifiche dello stile di vita e a trattamenti mirati, potenzialmente in grado di arrestare o addirittura invertire la progressione della malattia.
L’Università del Molise, consapevole della crescente domanda e dell’importanza di garantire la continuità dell’assistenza, ha già programmato un nuovo ciclo di screening per il mese di ottobre.
Questa decisione riflette l’impegno istituzionale a promuovere una cultura della prevenzione e a fornire alla popolazione gli strumenti necessari per proteggere la propria salute, con particolare attenzione all’organo epatico, un pilastro fondamentale per il benessere generale.
La combinazione di tecnologie innovative, competenza medica e un approccio proattivo rappresenta un modello di eccellenza nella gestione delle malattie epatiche e un esempio virtuoso per altre realtà regionali.