Il Molise, anello debole nel mosaico della salute alimentare italiana, si posiziona, con preoccupante distacco, in coda alla classifica nazionale per il consumo di frutta e verdura. I dati recenti, provenienti dalla rilevazione del sistema “Passi” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per il biennio 2023-2024, dipingono un quadro allarmante: solo il 3,6% della popolazione molisana tra i 18 e i 69 anni adempie alle raccomandazioni nutrizionali, ovvero consuma le cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate per un’alimentazione equilibrata. Questa percentuale, significativamente inferiore alla media nazionale attestata al 7,4%, evidenzia una lacuna profonda nel promuovere abitudini alimentari sane nella regione.È interessante analizzare anche la situazione relativa al consumo di almeno tre porzioni al giorno, un indicatore meno stringente ma comunque rilevante. In questo caso, la percentuale molisana sale al 41,2%, pur rimanendo al di sotto del dato nazionale (45,6%). Questa differenza, seppur minore, sottolinea la persistenza di una difficoltà generalizzata nell’integrare regolarmente frutta e verdura nella dieta quotidiana.La regione Sardegna si distingue come esempio virtuoso, con un 10,9% della popolazione che raggiunge il target di cinque porzioni al giorno, dimostrando che una cultura alimentare orientata al benessere può essere coltivata con successo. Le ragioni di questo divario molisano sono probabilmente complesse e multifattoriali. Possono includere fattori socio-economici, come la disponibilità di prodotti freschi a prezzi accessibili, la mancanza di consapevolezza sull’importanza di un’alimentazione sana e, non ultimo, la persistenza di abitudini alimentari tradizionali che tendono a privilegiare cibi meno salutari.È fondamentale comprendere che un basso consumo di frutta e verdura è associato a un aumentato rischio di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro e obesità. Le conseguenze di questa situazione non riguardano solo la salute individuale, ma anche il sistema sanitario regionale e il benessere economico complessivo.Interventi mirati e sinergici sono dunque imperativi. Questi dovrebbero includere campagne di sensibilizzazione rivolte a tutte le fasce d’età, programmi educativi nelle scuole, incentivi economici per l’acquisto di prodotti freschi, e il rafforzamento della filiera agroalimentare locale, favorendo l’accesso a frutta e verdura di stagione a prezzi accessibili. Inoltre, è cruciale coinvolgere attivamente i professionisti sanitari, i medici di base e i pediatri, affinché promuovano attivamente l’importanza di un’alimentazione equilibrata e forniscano consigli personalizzati ai pazienti.La sfida per il Molise non è solo raggiungere la media nazionale, ma superarla, creando una cultura alimentare che valorizzi i benefici di una dieta ricca di frutta e verdura, promuovendo una popolazione più sana e resiliente. Un cambiamento di paradigma, radicato nella consapevolezza e supportato da politiche mirate, è l’unica strada per invertire questa tendenza e costruire un futuro più sano per il Molise.