In Molise, il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea intensifica la propria azione di sensibilizzazione pubblica, estendendo le iniziative di protesta contro le aziende e i prodotti provenienti da Israele.
A seguito del recente flash-mob che ha visto la partecipazione di attivisti nel porto di Termoli, il segretario regionale Pasquale Sisto ha annunciato un programma di volantinaggio e comunicazione mirata nei principali centri commerciali della regione, a partire dall’undici settembre.
L’iniziativa, che vedrà coinvolgere i centri commerciali “La Fontana”, “Il Punto” e “Scrigno” nelle prime fasi, rappresenta un’escalation delle attività di protesta già in atto a livello nazionale da oltre due anni.
La scelta di agire direttamente sui luoghi di consumo, i centri commerciali, mira a raggiungere un pubblico ampio e diversificato, spesso distante dalle tradizionali forme di manifestazioni politiche.
Il messaggio centrale della campagna, esplicitato dal segretario Sisto, non è semplicemente un invito al boicottaggio, ma una denuncia esplicita della situazione umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
L’azione del PRC si configura come un tentativo di responsabilizzare i consumatori, invitandoli a riflettere sull’impatto delle loro scelte di acquisto e a riconoscere il legame tra il loro potere d’acquisto e le politiche israeliane.
L’obiettivo primario è quello di informare la popolazione sulla complessa rete di interessi economici e geopolitici che alimentano il conflitto.
La campagna non si limita a presentare la questione come una disputa territoriale, ma evidenzia come il sostegno economico fornito da aziende internazionali e consumatori, attraverso l’acquisto di prodotti israeliani, contribuisca a perpetuare la sofferenza e la violazione dei diritti umani nella regione.
Il PRC, consapevole della difficoltà di ottenere risultati immediati, intende mantenere alta l’attenzione sulla questione, stimolando un dibattito pubblico informato e promuovendo forme di pressione etica nei confronti delle aziende coinvolte.
La campagna si pone come un atto di solidarietà verso la popolazione palestinese e un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per porre fine al ciclo di violenza e ingiustizia che colpisce la Striscia di Gaza.
L’iniziativa si prospetta come un tassello di una più ampia strategia di azione politica basata sulla disobbedienza civile e la pressione popolare, finalizzata a promuovere una pace duratura e la giustizia sociale in Medio Oriente.