Il tessuto imprenditoriale molisano proietta per il periodo compreso tra dicembre 2025 e febbraio 2026 l’attivazione di 4.790 nuove assunzioni, dato emerso dall’analisi del Bollettino Excelsior, strumento di monitoraggio del mercato del lavoro prodotto congiuntamente da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro, con il supporto finanziario dell’Unione Europea.
Questo dato, pur indicando una dinamica positiva nell’arco temporale considerato, rivela una fotografia settoriale più complessa, segnata da performance divergenti e persistenti criticità nel reperimento di competenze specifiche.
L’industria, che tradizionalmente rappresenta un motore fondamentale per l’economia regionale, evidenzia una tendenza al ribasso con 230 contratti previsti per dicembre, un calo significativo rispetto ai 310 registrati nello stesso mese dell’anno precedente.
Questa flessione è in gran parte imputabile al comparto manifatturiero e alle public utilities, che subiscono una contrazione del 42%, passando da 190 a sole 110 assunzioni previste.
In questo contesto, il settore delle costruzioni si pone come eccezione, mantenendo stabili le proprie previsioni a quota 120, confermando la solidità del proprio contributo all’occupazione.
Il terziario, settore ampio e diversificato, si attesta a 990 contratti per dicembre, un decremento rispetto all’anno precedente, ma con una notevole eccezione: il turismo.
Quest’ultimo, in netta controtendenza rispetto al quadro generale, si distingue per una crescita vigorosa del 26,7%, con 380 nuove posizioni previste, un chiaro segnale di ripresa e potenziale di sviluppo del settore.
Il commercio, elemento cruciale dell’economia locale, mantiene una stabilità relativa con 210 assunzioni.
Al contrario, si assiste a una riduzione delle prospettive per i servizi alle imprese, con 220 entrate previste, un calo significativo rispetto alle 390 dell’anno precedente, e per i servizi alle persone, che passano da 250 a 190 contratti, riflettendo probabilmente un mutamento nelle esigenze del mercato e una maggiore automazione di alcune funzioni.
Il settore primario, ovvero agricoltura, silvicoltura e pesca, prevede un totale di 80 posizioni a dicembre e 410 nel trimestre.
Anche in questo contesto, emerge la difficoltà cronica di reperire personale qualificato, con quasi 607 figure su 1.300 richieste considerate non disponibili, corrispondenti a un tasso di criticità del 46,7%.
Questo dato sottolinea un mismatch tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle effettivamente disponibili, evidenziando la necessità di politiche attive del lavoro che favoriscano la formazione e la riqualificazione professionale, al fine di colmare questo divario e sostenere la crescita economica sostenibile del Molise.
L’analisi complessiva suggerisce una fase di transizione, con settori in contrazione che necessitano di supporto e settori emergenti che richiedono investimenti mirati in capitale umano e infrastrutture.






