L’emergenza carenza di personale medico che affligge il sistema sanitario regionale del Molise vede una prima, seppur parziale, risposta con l’ingresso in servizio di tre nuovi professionisti nei reparti di Medicina di Emergenza-Urgenza.
Questa boccata d’aria, frutto di un lungo e complesso percorso concorsuale, si traduce nell’assegnazione a tempo indeterminato di diciassette risorse umane, un dato che segna una significativa iniezione di stabilità in un contesto spesso caratterizzato da precarietà e turni massacranti per il personale esistente.
La selezione, condotta attraverso un rigoroso concorso basato su titoli ed esami, ha mirato a individuare candidati con solide basi scientifiche e comprovate capacità di gestione clinica, elementi cruciali per affrontare le sfide quotidiane che derivano dalla crescente complessità delle patologie e dalla pressione demografica sui servizi di emergenza.
Tra i nuovi assunti, due medici vantano già una specializzazione avanzata, garantendo un livello di competenza specialistica immediatamente operativo.
Il terzo ingresso, invece, è stato assunto con contratto a tempo determinato, con la condizione sospensiva del conseguimento della specializzazione, una scelta pragmatica volta a colmare subito le necessità impellenti, offrendo al contempo al professionista l’opportunità di completare la sua formazione.
Questa iniziativa, pur rappresentando un passo avanti, non può essere considerata una soluzione definitiva.
Le carenze strutturali e di personale che affliggono il Molise richiedono un approccio multidisciplinare e strategico.
È necessario, infatti, non solo incrementare il numero di medici, ma anche migliorare le condizioni di lavoro, incentivare la permanenza dei professionisti sul territorio e investire nella formazione continua.
La valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale, il potenziamento della telemedicina e l’ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici sono altrettanto fondamentali per garantire un’assistenza sanitaria di qualità e accessibile a tutti i cittadini.
L’implementazione di un sistema di monitoraggio continuo dei bisogni sanitari della popolazione, basato su dati epidemiologici e indicatori di performance, è essenziale per orientare le politiche sanitarie e allocare le risorse in modo efficiente ed equo.
Infine, un dialogo costruttivo tra istituzioni sanitarie, sindacati e associazioni di pazienti è imprescindibile per affrontare le sfide future e costruire un sistema sanitario più resiliente e centrato sulla persona.







