Con l’avvio del 2025/2026, un anno che segna un significativo traguardo nel corso del terzo millennio, la comunità scolastica molisana si appresta a riaccendere i motori dell’apprendimento.
Il messaggio della Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Maria Chimisso, rivolto agli studenti, pone l’accento su una rinnovata visione dell’educazione, fondata sulla responsabilità e sulla riconquista di spazi relazionali autentici.
L’urgenza di un cambiamento di paradigma emerge chiaramente nell’analisi della Direttrice, che individua nella capacità di stabilire confini chiari un elemento cruciale per la crescita personale e sociale degli studenti.
L’educazione, intesa non solo come trasmissione di conoscenze, ma anche come formazione del carattere e sviluppo del senso civico, passa inevitabilmente attraverso l’apprendimento del “non detto”, dell’autocontrollo e del rispetto delle regole.
La decisione di limitare l’uso dei dispositivi mobili all’interno delle scuole non è quindi un atto restrittivo, bensì un investimento nella qualità dell’interazione umana.
Riconquistare la centralità del dialogo in classe, depurato dalle distrazioni e dalle dinamiche spesso distorte dei social media, significa favorire la nascita di legami più profondi, stimolare la creatività e promuovere un clima di collaborazione.
L’aula deve tornare ad essere un microcosmo di relazioni positive, un laboratorio di crescita condivisa, dove lo sguardo è rivolto all’altro, non a uno schermo.
L’importanza del contatto fisico, della prossimità e della comunicazione diretta viene sottolineata come un antidoto potente contro il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni che affliggono le giovani generazioni, intrappolate in una società sempre più mediata e virtuale.
L’isolamento sociale, l’anonimato e la superficialità dei rapporti online alimentano comportamenti aggressivi e crudeli, che trovano terreno fertile nella fragilità emotiva e nella mancanza di fiducia.
La scuola, in questo contesto, assume un ruolo primario di contrasto a tali dinamiche negative, offrendo uno spazio sicuro e accogliente, dove i ragazzi possono sperimentare la gioia della condivisione, la bellezza della diversità e il valore dell’amicizia.
Riscoprire il piacere di parlare, ascoltare, confrontarsi e collaborare, significa rafforzare il senso di appartenenza, sviluppare l’empatia e coltivare l’autostima.
L’anno scolastico che inizia rappresenta dunque un’opportunità preziosa per costruire un futuro più umano, resiliente e consapevole, dove i giovani possano crescere liberi da paure e pregiudizi, pronti ad affrontare le sfide del domani con coraggio e determinazione.
La sfida è quella di trasformare la scuola in un vero e proprio “laboratorio di umanità”, dove i ragazzi possano riscoprire il valore inestimabile delle relazioni autentiche e del contatto umano.