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venerdì 24 Ottobre 2025

Pizza e Speranza: Un Corso di Rinascita in Carcere

La fragranza inebriante del pane cotto a legna, l’estetica invitante di un disco dorato cosparso di ingredienti genuini: la pizza, più che un semplice piatto, si rivela un potente catalizzatore di speranza e reinserimento all’interno del carcere di Campobasso.
La recente conclusione del corso di pizzaiolo, segnata dagli esami finali e dalla consegna degli attestati, rappresenta un’iniziativa corale volta a offrire ai detenuti uno strumento concreto per la ricostruzione personale e professionale.

L’iniziativa, promossa dalla direttrice Rosa La Ginestra, trascende la mera acquisizione di competenze culinarie, configurandosi come un percorso di riscoperta del proprio valore e di progettazione del futuro.
Dodici detenuti hanno dedicato tempo ed energie nell’apprendimento delle intricate dinamiche che regolano l’arte della pizza, dall’impasto madre, custode di fermenti e tradizioni, alla gestione meticolosa dei tempi di lievitazione, veri e propri rituali di pazienza e osservazione.
Hanno affinato le tecniche di stesura, imparando a trasformare un semplice disco di pasta in un’opera d’arte, e padroneggiato le diverse modalità di cottura, dalla fiamma viva del forno a legna alle temperature controllate dei forni moderni.
L’attenzione ai dettagli, la ricerca della perfezione, sono elementi imprescindibili, condivisi e trasmessi con passione.

Il valore aggiunto del corso risiede nella presenza di Tony di Lieto, presidente dell’Unione Pizzaioli Molisani, un maestro artigiano che ha saputo coniugare la profonda conoscenza delle tecniche tradizionali con l’innovazione e la ricerca di nuove soluzioni.
Il suo impegno, unitamente al contributo tangibile di aziende come il ‘Molino Caputo’, fornitore di farine di alta qualità, e ‘La Torrente’, che ha offerto pelati selezionati, testimonia l’importanza della collaborazione tra istituzioni, imprese e professionisti per raggiungere obiettivi di inclusione sociale.
La Ginestra sottolinea come il percorso formativo non si sia limitato alla trasmissione di saperi tecnici, ma abbia favorito la crescita personale e lo sviluppo di competenze trasversali, quali la capacità di lavorare in team, la gestione dello stress e la responsabilizzazione.
Il coinvolgimento attivo dei partecipanti, la loro curiosità e la loro dedizione hanno reso l’esperienza particolarmente gratificante.
Il corso di pizzaiolo si configura, dunque, come un esempio emblematico di come la formazione professionale possa costituire un ponte verso una nuova vita, offrendo opportunità concrete e competenze spendibili in un settore economico dinamico e resiliente.
La pizza, con la sua universalità e il suo forte legame con l’identità italiana, incarna un simbolo di convivialità e di eccellenza, e rappresenta un biglietto da visita prezioso per coloro che desiderano reinventarsi e rientrare attivamente nella società.

Più che una semplice ricetta, la pizza diviene un messaggio di speranza e un invito a risorgere, un impasto di talento e volontà pronto a lievitare verso un futuro più luminoso.

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