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martedì 18 Novembre 2025

Sanità Molise: Bivio Cruciale, Riforme Urgenti e Appello al Cambiamento

La sanità molisana si trova a un bivio cruciale, un punto di svolta che determinerà se la regione potrà finalmente liberarsi del lungo e oneroso commissariamento.
I commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, con una comunicazione dettagliata, difendono le scelte strategiche implementate, spesso al centro di contenziosi e polemiche, e tracciano un quadro impietoso delle criticità strutturali che affliggono il sistema.
Al centro della disputa si pone la rete ictus, un intervento considerato fondamentale per migliorare significativamente gli esiti clinici dei pazienti.
Nonostante l’evidente beneficio terapeutico e l’ottimizzazione dell’efficienza, l’iniziativa è stata oggetto di ricorsi al TAR, una mossa percepita come un attacco a un provvedimento potenzialmente salvavita.
Un’analisi approfondita dei laboratori di emodinamica rivela una situazione allarmante: due su tre operano al di sotto delle soglie prestazionali necessarie per garantire interventi di angioplastica di qualità e in numero adeguato.

Questa carenza strutturale incide direttamente sulla sicurezza e l’efficacia dell’assistenza.

La frammentazione dell’assistenza territoriale rappresenta un’altra sfida significativa.
Il Molise si distingue per il numero eccessivo di sedi di continuità assistenziale, ben al di sopra della media nazionale.

Questa dispersione di risorse, unita alla cronica carenza di personale medico, si traduce in un sistema inefficiente, con sedi spesso non coperte o gestite a rotazione, compromettendo la continuità delle cure.

La recente riorganizzazione, che prevede la riduzione delle sedi e l’integrazione nelle Case di Comunità, mira a razionalizzare il servizio e a concentrare le risorse disponibili, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità e la qualità dell’assistenza primaria.

La questione dell’ospedale di Agnone solleva interrogativi ancora più complessi.
In virtù della sua designazione come ospedale di area disagiata, nel 2024 ha registrato un utilizzo limitato dei suoi posti letto, con una media inferiore a un ricovero giornaliero.

Nel 2025, la situazione è ulteriormente peggiorata.
La gestione del Pronto Soccorso, affidata a medici con contratto libero professionale a causa delle difficoltà nel reperire personale dipendente, evidenzia una profonda carenza di risorse umane.

La trasformazione in Ospedale di Comunità, seguendo il modello di Venafro e Larino, non è motivata da una volontà di penalizzare la popolazione dell’Alto Molise, come erroneamente suggerito, ma dall’urgente necessità di garantire l’erogazione di servizi sanitari essenziali, in particolare quelli salva vita, in un’area che altrimenti rischierebbe di rimanere priva di assistenza.

In conclusione, Bonamico e Di Giacomo lanciano un appello ai decisori politici, invitandoli a superare logiche di opposizione sterile e ad abbracciare un cambiamento radicale nella gestione della sanità molisana.
La transizione dal commissariamento e l’offerta di servizi sanitari efficienti ed efficaci per i cittadini richiedono un approccio coraggioso, orientato all’innovazione e basato su dati concreti, con l’obiettivo primario di tutelare la salute e il benessere della comunità molisana.
La sopravvivenza stessa del sistema sanitario regionale, e la possibilità di una sua futura autonomia, dipendono dalla capacità di mettere in atto queste riforme strutturali, superando resistenze e promuovendo una visione condivisa del futuro della sanità in Molise.

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