La crescente incertezza sul futuro del sistema sanitario molisano sta polarizzando l’attenzione delle amministrazioni locali, con i sindaci dell’Isernino che annunciano una determinata azione di contrasto in caso di inalterazioni sostanziali alla bozza del Piano Operativo Sanitario regionale (2025-2027).
Al centro della disputa, la salvaguardia del presidio ospedaliero ‘Caracciolo’ di Agnone e la garanzia di un’offerta sanitaria adeguata per la popolazione servita dall’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia.
Un tavolo tecnico ministeriale si riunirà a Roma per discutere il documento in questione, che contempla una riorganizzazione profonda delle strutture sanitarie: il ‘Caracciolo’ dovrebbe essere convertito in una struttura di Comunità, mentre il laboratorio di Emodinamica del ‘Veneziale’ vedrebbe la propria attività protratta per soli diciotto mesi, al termine dei quali sarà sottoposto a una scrupolosa valutazione sulla sua effettiva sostenibilità.
Il sindaco Saia ha espresso con forza la necessità di un’azione coordinata e capillare, superando le divisioni territoriali che spesso hanno caratterizzato le precedenti iniziative.
“Non si tratta di un’ennesima protesta confinata all’Alto Molise, ma di una battaglia che coinvolge l’intera provincia di Isernia, un territorio che necessita di risposte concrete e non di promesse vane,” ha dichiarato.
L’amministrazione comunale si riserva la possibilità di organizzare una manifestazione pubblica a Roma, in segno di protesta e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione.
Il consigliere Castrataro ha ribadito l’imperativo di garantire una sanità pubblica di qualità, pilastro fondamentale per la tenuta socio-economica e demografica delle aree interne.
“La sopravvivenza dei nostri ospedali è strettamente legata al futuro dei nostri territori,” ha affermato, sottolineando l’importanza di un fronte comune che coinvolga sindaci, professionisti sanitari e cittadini.
L’obiettivo è quello di esercitare una pressione costante sulle istituzioni regionali e nazionali, al fine di ottenere garanzie concrete per il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
La comunità di Capracotta, un comune situato in una delle zone più impervie dell’Altopiano dell’Isernia, vede nell’ospedale di Agnone un punto di riferimento imprescindibile per l’accesso alle cure.
Il consigliere Paglione ha denunciato come la potenziale riduzione delle funzionalità dell’ospedale carichi l’area interna di un ulteriore impoverimento, negando ai residenti un diritto fondamentale: quello di restare nei propri luoghi di origine, senza dover affrontare la difficile scelta di trasferirsi in aree più urbanizzate alla ricerca di servizi sanitari adeguati.
L’appello è rivolto a tutti i sindaci della regione, invitandoli ad aderire alla vertenza e a sostenere la richiesta di un piano sanitario che tenga conto delle specifiche esigenze delle aree interne, valorizzandone il potenziale e contrastandone lo spopolamento.
La questione, pertanto, si configura non solo come una rivendicazione sanitaria, ma come una battaglia per la difesa dell’identità e della vitalità delle comunità montane molisane.