domenica 7 Settembre 2025
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Scuole a rischio: allarme sicurezza in Italia, dati Tuttoscuola

Un’analisi dettagliata dei dati provenienti dal Portale unico del Ministero dell’Istruzione e del Merito, relativa all’anno scolastico 2023-2024 e rielaborata nel dossier “Edilizia Scolastica” di Tuttoscuola, proietta una luce critica sulla sicurezza delle infrastrutture scolastiche in Italia.
I numeri rivelano una disomogeneità preoccupante a livello regionale, evidenziando un quadro nazionale che necessita di interventi urgenti e mirati.

A livello nazionale, si registra un numero significativo di edifici scolastici privi delle necessarie certificazioni di sicurezza: ben 3.588 su un totale di quasi 40.000 istituti presenti sul territorio, corrispondenti al 9% del parco immobiliare scolastico.
Questo dato, lungi dall’essere un’anomalia, rappresenta un campanello d’allarme che sottolinea la fragilità strutturale e la carenza di investimenti in un settore cruciale per il futuro del Paese.
Il Molise, pur non detenendo i primati negativi, si posiziona in una situazione di allarme, con il 5,5% delle sue scuole (16 edifici su 289) che presentano una totale assenza di documentazione relativa alla sicurezza.

Questa situazione è il riflesso di una problematica più ampia, che affligge diverse regioni italiane.
Il divario tra le regioni è drammatico: la Valle d’Aosta emerge come regione “virtuosa”, vantando la piena conformità di tutte le sue strutture scolastiche, mentre l’Abruzzo si attesta come la regione con le maggiori criticità, con un preoccupante 32,4% delle scuole (1.057 edifici) prive delle certificazioni obbligatorie.

A stretto giro seguono Calabria (20,5%) e Campania (18,4%), regioni che storicamente presentano difficoltà nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
Questa frammentazione territoriale solleva interrogativi profondi.

Le cause di tale disparità sono molteplici: dall’arretratezza nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, alla complessità burocratica nell’ottenimento delle certificazioni, fino alla carenza di risorse finanziarie destinate alla sicurezza scolastica.

Non si può ignorare, inoltre, l’impatto della normativa sismica, che spesso richiede interventi strutturali costosi e complessi.

Il dato non riguarda solo la sicurezza passiva (antincendio, sismica), ma anche la sicurezza attiva, che include la verifica periodica degli impianti, la presenza di personale qualificato e la predisposizione di piani di emergenza efficaci.

La mancanza di certificazioni può, in ultima analisi, compromettere la salute e l’incolumità di studenti, personale docente e tutto il corpo scolastico.

In conclusione, la situazione dell’edilizia scolastica in Italia richiede un’azione concertata a livello nazionale e regionale.
È necessario un piano di investimenti ambizioso, che preveda la revisione e l’adeguamento delle normative, la semplificazione delle procedure burocratiche e il rafforzamento della collaborazione tra ministero, regioni e comuni.

La sicurezza delle scuole non è solo una questione tecnica, ma un imperativo etico e un investimento nel futuro del Paese.

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