Il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise ha emesso un’ordinanza cruciale in merito al ricorso presentato da De Francesco Costruzioni, impresa appaltatrice del complesso progetto di riqualificazione urbanistica del cuore di Termoli, comprendente Piazza Sant’Antonio e il Pozzo Dolce, avviato nel 2018 attraverso una formula di project-financing. Il Tar ha rigettato l’istanza di misure cautelari presentata dall’impresa, deferendo la questione a un esame collegiale e fissando la camera di consiglio per il 16 luglio 2025.L’assenza di costituzione in giudizio da parte del Comune di Termoli configura una peculiarità significativa nel contesto della controversia, evidenziando una posizione di distacco dell’ente locale rispetto alla vicenda legale. Il bilanciamento degli interessi in gioco, ovvero quelli dell’impresa ricorrente e del Comune stesso, ha portato i giudici amministrativi a privilegiare l’interesse del Municipio a preservare un finanziamento pubblico di 5 milioni di euro, cruciale per la realizzazione del progetto. Questa scelta, lungi dall’essere arbitraria, riflette una valutazione approfondita delle implicazioni economiche e strategiche derivanti dalla sospensione o interruzione del progetto.L’ordinanza del Tar sottolinea come, in una prima analisi, l’interesse primario sia quello comunale, legato alla garanzia del finanziamento, vincolato alla stipula del contratto di affidamento entro la scadenza del 30 corrente. La concessione di misure cautelari, come richiesto da De Francesco Costruzioni, rischierebbe di compromettere in modo irreversibile questo obiettivo. Il Tar ha inoltre ritenuto che gli interessi dell’impresa ricorrente possano trovare tutela adeguata attraverso la valutazione della domanda risarcitoria, confermando la necessità di una trattazione completa e ponderata della controversia.La decisione del Tar riconosce, implicitamente, la sussistenza di legittimi interessi da parte di De Francesco Costruzioni, sebbene non possa accogliere la richiesta di misure cautelari in questa fase. L’impresa esprime soddisfazione per l’ordinanza, interpretandola come un segnale di apertura alla possibilità di un risarcimento economico congruo, incrementato per i danni derivanti dalla perdita di opportunità commerciali. La vicenda solleva interrogativi sul ruolo del Comune di Termoli e sulla sua responsabilità nella gestione del progetto di riqualificazione, suggerendo che il processo decisionale potrebbe aver trascurato alcuni aspetti cruciali, come la tutela dei diritti dell’appaltatore. La data del 16 luglio 2025 segna, quindi, un appuntamento decisivo per la risoluzione della controversia e per la definizione del futuro del progetto di riqualificazione di Termoli.
Tar Molise: respinto il ricorso De Francesco, futuro del progetto a Termoli in bilico
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