La comunità di Termoli è scossa da una vicenda che ha portato l’Ufficio del Procuratore della Repubblica di Larino ad aprire un’indagine preliminare su una morte improvvisa, quella di un uomo di 38 anni rinvenuto senza vita il 15 settembre all’interno di una cella frigorifera di un supermercato locale, dove era impiegato.
La decisione, maturata in seguito alla denuncia presentata dai genitori del defunto, testimonia una profonda inquietudine e una resistenza all’ipotesi del suicidio, sollevando il sospetto di un omicidio.
Il caso, affidato alla scrupolosa attenzione del sostituto procuratore Marianna Meo, si configura come un nodo complesso che richiede un’analisi approfondita e metodica.
L’avvocato Piero Lorusso, rappresentante legale dei genitori, ha espresso la propria soddisfazione per l’apertura dell’inchiesta, sottolineando l’urgenza di procedere con un’autopsia completa e con ogni altro accertamento necessario per dirimere le zone d’ombra che avvolgono la vicenda.
La richiesta si fonda su elementi concreti, segnalati dai genitori, che suggeriscono una dinamica più complessa di un decesso per cause naturali.
Nello specifico, i genitori, residenti a Penne, in Abruzzo, hanno rilevato segni sul collo del figlio che, a loro avviso, indicano un possibile strangolamento.
Questa circostanza, per quanto preliminare, sposta il fulcro delle indagini verso la ricostruzione dettagliata delle ultime ore di vita dell’uomo e l’analisi delle relazioni interpersonali che lo hanno caratterizzato.
L’attenzione si concentra in particolare sulla convivente del defunto, al momento non risultante come indagata.
La denuncia dei genitori solleva interrogativi sulla possibile esistenza di dinamiche di violenza domestica, elementi che, se confermati, potrebbero radicalmente cambiare la prospettiva dell’indagine.
Anche la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Paola Cecchi, si dichiara aperta alla ricerca della verità.
In un’ottica di trasparenza e collaborazione con la magistratura, l’avvocato Cecchi ha espresso il sostegno alla richiesta di accertamenti, sottolineando la necessità di dissipare ogni dubbio e di fare luce su quanto accaduto.
L’inchiesta si preannuncia pertanto complessa e delicata, richiedendo un approccio multidisciplinare che coinvolga medici legali, periti tecnici e investigatori, al fine di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi, valutare la credibilità delle testimonianze e raccogliere prove concrete che possano confermare o smentire le ipotesi investigative.
Il lavoro della magistratura sarà cruciale per garantire un equo processo e per accertare la verità, rispondendo alle domande che tormentano la famiglia del defunto e l’intera comunità locale.
La richiesta di chiarimenti, condivisa da entrambe le parti in causa, sottolinea l’importanza di un’indagine imparziale e approfondita, volta a sanare le ferite di una tragedia che ha lasciato un segno profondo nel tessuto sociale.







