La comunità di Termoli è ancora scossa dalla tragica scoperta del 15 settembre: un giovane lavoratore, trovato senza vita all’interno di una cella frigorifera del supermercato in cui era impiegato.
La Procura di Larino ha avviato un’indagine complessa, affidata ai carabinieri di Penne (Pescara), per fare luce sulle circostanze di questo decesso inspiegabile.
Al centro dell’inchiesta, i genitori del giovane, che hanno fornito ai militari una testimonianza carica di profondo dolore e dubbi, riproponendo le stesse riserve che, attraverso il loro legale Piero Lorusso, avevano già formalmente espresso in una dettagliata denuncia.
La coppia, visibilmente angosciata, respinge con forza l’ipotesi di un suicidio, avanzando una richiesta urgente e inequivocabile: un’indagine approfondita che consideri seriamente la possibilità di un omicidio, e, in alternativa, l’ipotesi di istigazione al suicidio.
Le loro perplessità non sono frutto di congetture, ma basate su elementi concreti, dettagli inquietanti rilevati sul corpo del figlio.
Nella denuncia, i genitori descrivono segni anomali attorno al collo, lesioni che, a loro avviso, indicano con forza la possibilità di uno strangolamento.
Questi elementi, combinati con altre informazioni, hanno portato la coppia a sollevare interrogativi profondi sulle dinamiche familiari che hanno portato a questa tragedia.
L’indagine è ora focalizzata non solo sulla ricostruzione cronologica degli eventi, ma anche sull’esplorazione delle possibili tensioni e conflitti che potrebbero aver afflitto il giovane e il suo nucleo familiare.
I militari stanno valutando attentamente le accuse di violenza domestica e le possibili relazioni interpersonali problematiche che potrebbero aver contribuito a creare un clima di disagio e sofferenza.
La complessità del caso richiede un’analisi meticolosa di ogni singolo dettaglio, compresi i rapporti professionali, le abitudini della vittima e la sua storia personale.
La Procura di Larino ha espresso la volontà di procedere con la massima cautela, garantendo la trasparenza dell’inchiesta e la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.
La speranza è di arrivare a una verità che possa lenire il dolore dei genitori e restituire alla comunità di Termoli un senso di giustizia e serenità.







