La comunità del Matese è scossa da un tragico epilogo: un uomo di 83 anni, originario del Beneventano ma residente nel Ravennate, è stato ritrovato senza vita in un profondo burrone, ponendo fine a una ricerca iniziata ieri pomeriggio.
La scoperta, avvenuta nella tarda mattinata, ha richiesto un notevole dispendio di forze e tempo per l’intervento dei soccorritori, data l’inaccessibilità e la ripida conformazione del terreno in una zona particolarmente impervia del territorio di Campitello Matese.
L’anziano, figura di spicco in passato come preside in pensione, aveva trascorso la giornata di ieri in compagnia dei suoi familiari, celebrando il suo compleanno.
Dopo aver espresso il desiderio di dedicarsi a una breve passeggiata in solitaria, era svanito al crepuscolo, lasciando i suoi cari in attesa e, successivamente, in preda alla crescente preoccupazione.
La dinamica della tragedia, stando alle prime ricostruzioni, suggerisce un evento improvviso e fatale: una caduta accidentale lungo una scarpata, in una zona dove anche un escursionista esperto avrebbe potuto incontrare difficoltà.
L’impatto, presumibilmente, ha impedito all’uomo di reagire o di lanciare un segnale di soccorso, sigillando il suo destino in un ambiente aspro e silenzioso.
Questo episodio mette in luce, con cruda chiarezza, le insidie che il territorio montano può presentare, anche per persone abituate a muoversi all’aria aperta.
La sua esperienza non garantisce l’immunità dai rischi legati al terreno irregolare, alla visibilità variabile e alle condizioni meteorologiche mutevoli.
L’evento solleva anche interrogativi sulla sicurezza delle escursioni in solitaria, soprattutto per persone anziane, e sull’importanza di adottare precauzioni adeguate, come informare qualcuno del proprio itinerario e portare con sé dispositivi di comunicazione.
La scomparsa dell’anziano lascia un vuoto incolmabile nei cuori dei suoi familiari e amici, e una profonda tristezza in tutta la comunità del Matese, che ora si stringe ai suoi cari in questo momento di dolore.