L’attuale tregua nel conflitto israelo-palestinese, sebbene rappresenti un passo potenzialmente significativo, solleva interrogativi complessi e non privi di preoccupazioni.
La richiesta rivolta ad Hamas di deporre le armi si scontra con dinamiche interne palestinesi che, paradossalmente, sembrano utilizzate come strumento per regolare conti e consolidare posizioni, compromettendo l’effettiva possibilità di un processo di pace duraturo.
La tregua, quindi, non può essere considerata un traguardo definitivo, bensì una fase transitoria all’interno di un piano più ampio, la cui riuscita resta ancora incerta.
A margine di questa analisi, il docente Roberto D’Alimonte, intervenuto a Termoli in occasione del corso di formazione politica dedicato a Girolamo La Penna, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di Donald Trump anche nel contesto del conflitto ucraino, sottolineando, tuttavia, la necessità di una maggiore chiarezza circa gli obiettivi e le possibili conclusioni delle trattative in corso.
L’imminente incontro tra Trump e Putin a Budapest alimenta la speranza in una svolta, ma la durata e l’esito della guerra in Ucraina rimangono nebulosi.
L’intervento di D’Alimonte ha poi ampliato lo sguardo alla geopolitica globale, delineando un quadro di profonda trasformazione per l’Europa.
L’epoca in cui il Vecchio Continente poteva contare su un ombrello protettivo americano è terminata.
Gli Stati Uniti, in una logica di riallineamento strategico, sembrano orientati a ridurre il loro impegno in Europa, concentrando risorse e attenzione verso l’Asia.
Questa ridefinizione delle priorità americane impone all’Europa una presa di coscienza: la necessità di maturare autonomia strategica, sia in termini di sicurezza che di relazioni commerciali.
L’Unione Europea si trova di fronte a una scelta cruciale: quella di definire il proprio ruolo nel nuovo ordine mondiale, abbandonando la passività e abbracciando la responsabilità di plasmare il proprio destino.
Il futuro dell’Europa, dunque, dipende dalla capacità dei suoi attori politici di agire con lungimiranza e determinazione, abbandonando le illusioni di un sostegno esterno incondizionato e assumendosi la responsabilità di costruire un futuro di pace, prosperità e sicurezza.
Il corso di formazione politica a Termoli, con la partecipazione di magistrati, avvocati, docenti universitari, dirigenti pubblici e sindacalisti, si propone di fornire gli strumenti concettuali e operativi per affrontare queste sfide complesse e cruciali.








