La recente interruzione della viabilità in via Cannavina, arteria cruciale nel tessuto storico-culturale del centro di Campobasso, solleva interrogativi urgenti sulla vulnerabilità del patrimonio urbano e sulla necessità di una gestione proattiva della sicurezza infrastrutturale. La chiusura, disposta dal Comune, non è una misura precauzionale arbitraria, bensì la risposta a un quadro tecnico-scientifico allarmante.Un’analisi approfondita, condotta dall’azienda di ingegneria Idrosfera, ha rivelato una situazione di instabilità strutturale significativa nella sede stradale, configurando un rischio concreto e imminente di cedimento. Tale pericolo non deriva da un singolo fattore, bensì da una complessa interazione di elementi che hanno contribuito, nel tempo, a compromettere la stabilità del manto stradale. Tra questi, possono annoverarsi infiltrazioni idriche persistenti, sollecitazioni continue dovute al traffico veicolare e, non ultimo, i naturali processi di degrado intrinseci a strutture secolari, spesso realizzate con tecniche costruttive e materiali differenti da quelli moderni.La gravità della situazione ha spinto la Grim, società responsabile della gestione del servizio idrico integrato, a richiedere formalmente l’interdizione totale alla circolazione veicolare. Questa decisione, seppur impattante sulla mobilità cittadina, si rivela imprescindibile per garantire la salvaguardia della pubblica incolumità, minimizzando il rischio di eventi catastrofici che potrebbero mettere a repentaglio l’infrastruttura stessa e, soprattutto, le persone che la utilizzano quotidianamente.La chiusura temporanea di via Cannavina non costituisce un episodio isolato, ma piuttosto un campanello d’allarme che impone una riflessione più ampia sulla gestione del rischio sismico e idrogeologico nel centro storico di Campobposs. Si rende urgente una revisione delle procedure di monitoraggio e manutenzione delle infrastrutture urbane, investendo in tecnologie avanzate di diagnostica strutturale e promuovendo un approccio integrato che coinvolga enti pubblici, professionisti del settore e la cittadinanza. È fondamentale comprendere che la conservazione del patrimonio storico non può prescindere da un’attenta valutazione della sua vulnerabilità e dalla capacità di intervenire tempestivamente, prevenendo danni irreversibili e preservando la memoria collettiva della comunità. La riapertura di via Cannavina avverrà solo dopo il completamento dei lavori necessari, con la garanzia di un livello di sicurezza strutturale adeguato e duraturo nel tempo. Nel frattempo, l’adeguamento del flusso veicolare impone una riorganizzazione della viabilità circostante, finalizzata a ridurre al minimo i disagi per i residenti e le attività commerciali.
Via Cannavina chiusa: Campobasso a rischio, urgente revisione infrastrutture.
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