Assisi si è rinnovata nel ricordo di San Francesco, custode spirituale d’Italia, attraverso un evento di profonda suggestione che coniuga fede, storia e innovazione tecnologica.
Il cuore pulsante delle celebrazioni è stato il ripristino virtuale della vela di San Matteo, una porzione cruciale del ciclo di affreschi realizzati da Giotto e dai suoi collaboratori nella Basilica Superiore.
Il terremoto del 1997 inflisse un colpo devastante al patrimonio artistico assisano, con la distruzione di questa significativa sezione della volta.
La sua perdita rappresentò non solo una ferita architettonica, ma anche una lesione alla memoria collettiva e alla bellezza immateriale che San Francesco incarnava.
La ricostruzione materiale, pur auspicabile, si è rivelata irrealizzabile con i frammenti sopravvissuti, spingendo a una soluzione audace e creativa.
L’idea, promossa dal Ministro della Cultura Alessandro Giuliani e condivisa con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha visto la collaborazione virtuosa tra il Sacro Convento, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e i Musei Nazionali dell’Umbria, in un’operazione di restauro digitale di altissimo livello.
Il processo ha richiesto una meticolosa indagine fotogrammetrica, sfruttando l’avanzato sistema di fotografia digitale full-frame per acquisire una rappresentazione accurata delle superfici affrescate esistenti.
Queste immagini sono state poi integrate con documentazione storica, in particolare fotografie d’epoca, per ricostruire virtualmente l’aspetto originario della vela e della volta.
La creazione di un modello tridimensionale ha permesso di proiettare l’immagine ricostruita con una tecnologia proiettore 4k, garantendo una resa fedele e immersiva.
Il risultato è un’esperienza emozionante per i visitatori, che possono ammirare la vela di San Matteo come se fosse integralmente presente, un ponte visivo tra il passato e il presente, tra l’arte di Giotto e l’ingegno contemporaneo.
Questa iniziativa non solo onora la memoria di San Francesco, ma testimonia anche la capacità dell’Italia di preservare e valorizzare il proprio patrimonio culturale, abbracciando le più avanzate tecnologie per la sua divulgazione e fruizione.
Essa si configura come un esempio emblematico di come l’innovazione possa servire la conservazione e l’arricchimento della nostra identità.







