Per coltivare l’arte della scrittura, la chiave risiede in un’immersione vorace nella lettura, abbracciando generi e stili diversi, una vera e propria esplorazione del panorama letterario. A questa vocazione di lettori appassionati deve affiancarsi una curiosità insaziabile, un desiderio inesauribile di sondare i misteri del mondo, di interrogare la realtà che ci circonda. E, fondamentale, una meticolosa attenzione alla scelta delle parole, un processo quasi sartoriale, dove ogni termine è soppesato con cura, in grado di evocare immagini precise e di trasmettere sfumature di significato complesse.Queste sono alcune delle riflessioni condivise da Luigi Garlando, stimato giornalista sportivo e scrittore, durante la terza edizione del ‘Premio Asimov Junior’, un prestigioso riconoscimento dedicato alla divulgazione scientifica rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. I giovani lettori, protagonisti indiscussi della competizione, hanno decretato vincitore Garlando per il suo libro ‘Mosche, cavallette, scarafaggi e premio Nobel’ (HarperCollins), un’opera che narra una storia di crescita personale e di scoperta, incentrata sull’incontro fortuito tra un giovane promettente, Luigi Aloe, e la straordinaria Rita Levi Montalcini, che lo introdusse nel mondo affascinante della ricerca scientifica. La cerimonia di premiazione si è svolta nella solenne cornice della sala consiliare del Comune di Pescara, alla presenza di Silvia Aloe, figlia del protagonista della storia narrata.Il libro vincitore si è distinto tra altre opere di grande valore, come ‘Le ribelli. Otto scienziate che hanno cambiato il mondo’ di Simone Petralia (Scienza Express), ‘Astrofisica per ansiosi’ di Licia Troisi (Rizzoli) e ‘Cercatori di meraviglia’ di Amedeo Balbi (Zanichelli), ognuna delle quali offre una prospettiva unica sul mondo della scienza.Durante l’incontro con i ragazzi, Garlando ha ripercorso le tappe fondamentali del suo percorso creativo, raccontando come è nato il suo celebre romanzo ‘Per questo mi chiamo Giovanni’ (2004). Un’idea nata da un suggerimento della sua libraia, che lo aveva esortato a raccontare la complessa vicenda umana e professionale di Giovanni Falcone, dando vita a un libro per ragazzi che affrontava con coraggio il tema della mafia.L’evento ha visto la partecipazione di oltre duecento studenti provenienti da tredici scuole delle regioni Abruzzo, Molise e Campania, testimoniando la crescente attenzione verso la divulgazione scientifica e la sua capacità di stimolare la curiosità e il pensiero critico nei giovani. Tra le istituzioni scolastiche presenti, spiccano l’Istituto Comprensivo 8 ‘Tinozzi’ di Pescara, scuola organizzatrice, con la dirigente Michela Terrigni e la coordinatrice del Premio Felicia Cupelli, e numerose altre realtà scolastiche provenienti dalle province di Chieti, Molise e Campania.Il continuo successo di questa iniziativa, nata nel 2023 e sostenuta dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, sottolinea con forza l’importanza di avvicinare i giovani alla lettura scientifica, favorendo lo sviluppo di competenze fondamentali per affrontare le sfide del futuro. Come sottolinea Francesco Vissani, fisico e ricercatore dei Laboratori del Gran Sasso e ideatore del ‘Premio Asimov’ per le scuole secondarie di II grado, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di leggere, comprendere e recensire opere scientifiche, diventando attivi protagonisti di un processo di valutazione che affina il loro spirito critico e la loro capacità di ragionamento. La vera crescita, dunque, si nutre di conoscenza, di domande, e di un’attiva partecipazione al dialogo con il mondo.
Garlando vince il Premio Asimov Junior: la scrittura tra scienza e passione.
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