L’impatto della burocrazia, e in particolare delle pratiche amministrative complesse e inefficienti, costituisce un freno significativo alla vitalità e alla competitività del tessuto economico italiano.
Recenti analisi, basate su dati provenienti da fonti autorevoli come The European House Ambrosetti (2019) e dall’Istituto Nazionale di Statistica (aggiornati a giugno 2025), e rielaborate dalla Cgia di Mestre, quantificano questo onere in termini economici considerevoli a livello nazionale.
L’analisi provinciale rivela disparità regionali marcate e sottolinea come la gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione rappresenti un costo opportunità gravoso per le imprese, sottraendo risorse che potrebbero essere destinate all’innovazione, all’espansione e alla creazione di posti di lavoro.
Un caso emblematico è rappresentato dalla provincia di Isernia, che si distingue, purtroppo, per il costo annuo più elevato a carico delle imprese: ben 55 milioni di euro.
Questa cifra riflette un’inefficienza amministrativa che penalizza in modo particolare le piccole e medie imprese, spesso prive delle risorse e delle competenze necessarie per navigare in un sistema burocratico complesso.
La posizione di Isernia in graduatoria nazionale la colloca tristemente all’ultimo posto, evidenziando una criticità strutturale che richiede interventi mirati.
Sebbene la provincia di Campobasso presenti una situazione leggermente migliore, con un costo di 154 milioni di euro, questa cifra rimane comunque considerevole, triplicando l’onere sostenuto da Isernia e confermando una problematica diffusa nel territorio molisano.
La differenza significativa tra le due province suggerisce anche possibili differenze nell’organizzazione amministrativa e nella capacità di interazione tra le imprese e le istituzioni locali.
Questi dati non sono semplici numeri; rappresentano il costo di una burocrazia che frena la crescita, scoraggia gli investimenti e limita le opportunità per le imprese italiane.
Un’efficace riforma amministrativa, orientata alla semplificazione, alla digitalizzazione e alla trasparenza, è pertanto cruciale per liberare il potenziale economico del Paese e promuovere un ambiente favorevole all’innovazione e alla crescita sostenibile.
L’analisi della Cgia di Mestre fornisce un quadro chiaro della necessità di affrontare con urgenza questo problema, con particolare attenzione alle aree geografiche che si trovano ad affrontare le maggiori difficoltà.







