L’impatto dei costi energetici sul tessuto produttivo italiano si conferma un fattore di stress significativo, delineando uno scenario complesso per le imprese nel 2025. Secondo le proiezioni dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, si prevede un incremento complessivo di 13,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, una crescita robusta del 19,2%. Tale onere è distribuito tra le bollette elettriche, destinate ad assorbire 9,7 miliardi, e quelle del gas, per un ammontare di 4 miliardi.L’analisi evidenzia come questa pressione finanziaria non si manifesti in maniera omogenea sul territorio nazionale. Nel dettaglio, il Molise emerge con una spesa stimata di 397 milioni di euro per energia e gas nel 2025, un aumento di 64 milioni rispetto al 2024. Questa variazione, pari al +19,1%, riflette in maniera quasi speculare la media nazionale.Tuttavia, l’eterogeneità regionale è la chiave di lettura più interessante. L’Emilia-Romagna, polo industriale di primaria importanza, si attesta con l’aumento percentuale più marcato, raggiungendo il +19,9%, a testimonianza di una maggiore dipendenza energetica e di processi produttivi particolarmente energivori. Al contrario, la Sardegna, pur rimanendo esposta all’aumento dei costi, mostra una resilienza con una variazione del +17,6%, probabilmente legata a una struttura produttiva meno intensiva in termini di consumo energetico o a una maggiore incidenza di fonti rinnovabili nel mix energetico locale.È fondamentale sottolineare che questi dati non sono semplici numeri, ma rappresentano un freno alla competitività delle imprese, riducendo i margini di investimento in innovazione, ricerca e sviluppo, e potenzialmente compromettendo la creazione di nuovi posti di lavoro. L’incremento dei costi energetici, amplificato dalle tensioni geopolitiche e dalla volatilità dei mercati internazionali, rischia di accentuare il divario tra le diverse aree del Paese, penalizzando le realtà più piccole e le imprese ad alta intensità energetica.L’analisi suggerisce quindi un’urgenza di interventi mirati a mitigare l’impatto di tali costi, promuovendo l’efficienza energetica, incentivando la transizione verso fonti rinnovabili, e sostenendo le imprese più vulnerabili attraverso misure di sostegno finanziario e agevolazioni fiscali. Solo un approccio strategico e coordinato, a livello nazionale e regionale, può garantire la sostenibilità del sistema produttivo italiano e la sua capacità di affrontare le sfide future. Il costo dell’energia non è solo una voce di spesa, ma un elemento cruciale per la prosperità economica del Paese.
Costi energetici alle imprese: stress da 13,7 miliardi nel 2025
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