Il Molise, nel quadro nazionale dell’economia sommersa, continua a manifestare una criticità strutturale che lo posiziona in una situazione di particolare vulnerabilità. I recenti dati Istat del 2022, analizzati dalla Cgia, confermano un quadro allarmante: la regione si attesta al quinto posto per incidenza di lavoro nero, con 13.500 occupati irregolari che costituiscono il 12,4% della forza lavoro totale. Questa percentuale supera significativamente la media nazionale, attestata al 9,7%, segnalando una persistente difficoltà nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva.L’analisi approfondita del fenomeno, tuttavia, va oltre la mera constatazione di una percentuale elevata. Il lavoro nero, in Molise come in altre aree del Sud Italia, rappresenta un sintomo di problemi più ampi e profondi. Si tratta di un intreccio complesso di fattori economici, sociali e culturali che alimentano l’illegalità e la precarietà. Tra questi, spiccano la difficoltà di accesso al credito per le imprese, la burocrazia eccessiva, la carenza di infrastrutture e la debolezza del tessuto produttivo, che spesso spingono imprenditori e lavoratori verso soluzioni alternative, al di fuori del quadro normativo.La situazione regionale si colloca in un contesto meridionale particolarmente problematico, con la Calabria che detiene il primato con un tasso di lavoro nero pari al 17%, seguita da Campania (14,2%), Sicilia (13,7%) e Puglia (12,6%). Questo dato evidenzia una concentrazione geografica del fenomeno, che riflette le disparità territoriali e le debolezze strutturali del Mezzogiorno. Al contrario, la Provincia autonoma di Bolzano, con un tasso di solo il 6,6%, rappresenta un modello di efficienza e legalità, grazie a una combinazione di fattori che includono un’economia robusta, un sistema di welfare efficiente e una forte cultura della compliance.È fondamentale sottolineare che il lavoro nero non danneggia solo lo Stato, attraverso la perdita di entrate fiscali, ma colpisce in modo diretto i lavoratori, privandoli di tutele sociali, diritti del lavoro e sicurezza sul posto di lavoro. Inoltre, alimenta la concorrenza sleale, penalizzando le imprese che operano nel rispetto delle regole e compromettendo la sostenibilità del sistema previdenziale.La lotta al lavoro nero in Molise, pertanto, richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, sindacati, associazioni di categoria e la stessa cittadinanza. È necessario intensificare i controlli, promuovere la regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari, semplificare gli adempimenti burocratici e incentivare l’economia legale. Allo stesso tempo, è cruciale investire in politiche attive del lavoro, formazione professionale e sviluppo economico, per creare opportunità di lavoro dignitoso e contrastare la marginalizzazione sociale. Solo attraverso un impegno congiunto e una visione strategica sarà possibile sradicare questo fenomeno e costruire un futuro più equo e prospero per il Molise.
Lavoro Nero in Molise: Allarme Istat e Crisi Strutturale
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