Il Molise si confronta, nel 2024, con un quadro economico che rivela una decelerazione più marcata rispetto all’anno precedente. L’espansione del Prodotto Regionale Lordo, stimata dall’indicatore Iter allo 0,7%, rappresenta un netto raffreddamento rispetto all’1,2% registrato nel 2023, posizionando la regione al di sotto della media del Mezzogiorno (0,9%) e in linea con il dato nazionale. L’analisi, presentata al tavolo tecnico presso la sede della Banca d’Italia a Campobasso, evidenzia un’interazione complessa di fattori che ne determinano l’andamento.La debolezza della domanda interna costituisce un elemento cruciale. Un rallentamento dei consumi privati, unito ad un nuovo, inaspettato calo degli investimenti produttivi, incide significativamente sulla crescita. Questa contrazione degli investimenti riflette la persistente incertezza generata da un contesto geopolitico volatile, aggravata dagli effetti ritardati delle politiche monetarie restrittive implementate negli ultimi due anni. La spesa pubblica, tuttavia, si configura come un elemento di resilienza, sostenuta anche dai finanziamenti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sebbene l’efficacia di questi ultimi nella stimolazione di crescita strutturale rimanga oggetto di monitoraggio attento.Sul fronte del commercio internazionale, si segnala un incremento delle esportazioni, concentrato principalmente nella prima metà dell’anno. Nonostante la relativa chiusura dell’economia regionale ai mercati globali, la forte dipendenza dalle esportazioni verso gli Stati Uniti pone il Molise in una posizione di vulnerabilità. Le recenti annunci di possibili aumenti dei dazi da parte dell’amministrazione statunitense potrebbero impattare negativamente sui settori esposti, richiedendo un’attenta diversificazione dei mercati di riferimento.Oltre alle dinamiche congiunturali, emergono sfide strutturali di lungo periodo che minacciano la traiettoria di crescita del Molise. Il declino demografico, con conseguente perdita di capitale umano e contrazione della forza lavoro, rappresenta un fattore di preoccupazione crescente. Parallelamente, la stagnazione della produttività del lavoro, alimentata da una limitata propensione all’innovazione all’interno del tessuto produttivo locale, frena l’aumento della ricchezza generata. Questa carenza di innovazione non si limita alla semplice introduzione di nuove tecnologie, ma investe anche modelli di business, competenze specialistiche e processi organizzativi che potrebbero migliorare la competitività delle imprese molisane. In definitiva, il Molise necessita di un approccio strategico che non si limiti a mitigare gli effetti delle crisi esterne, ma che promuova attivamente riforme strutturali volte a rafforzare la resilienza dell’economia regionale, a stimolare l’innovazione e a invertire le tendenze demografiche negative, garantendo così un futuro di crescita sostenibile. La capacità di attuare politiche efficaci e lungimiranti sarà determinante per affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte e per massimizzare le opportunità derivanti da un contesto economico in continua evoluzione.
Molise: rallenta la crescita economica, sfide e opportunità.
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