Il servizio di trasporto urbano di Campobasso è scosso da una protesta sindacale, concretizzata in uno sciopero di quattro ore programmato per mercoledì 25 giugno, dalle 8:30 alle 12:30. L’agitazione, indetta congiuntamente dalle segreterie di Faisa-Cisal, Filt-Cgil AbruzzoMolise e Ugl Autoferro, rappresenta l’apice di una disputa complessa, frutto del fallimento di un tentativo di conciliazione presso l’amministrazione comunale.Al cuore della controversia risiede una decisione aziendale ritenuta unilaterale e in contrasto con le consuetudini consolidate: Autolinee Sati Spa, attuale gestore del servizio, ha imposto agli autisti l’onere di effettuare personalmente il rifornimento degli autobus. Questa mansione, tradizionalmente delegata a personale dedicato e specializzato da oltre due decenni, costituisce un elemento di rottura con la prassi operativa e con gli impegni assunti.La decisione di Autolinee Sati rappresenta una revisione di equilibri contrattuali precedentemente stabiliti. Infatti, gli accordi stipulati tra le organizzazioni sindacali e la precedente società Seac, che gestiva il servizio, prevedevano specificamente l’affidamento del rifornimento a personale dedicato. Al momento dell’assegnazione del servizio, Autolinee Sati si era formalmente impegnata a rispettare tali accordi, vincolandosi a mantenere inalterate le condizioni di lavoro esistenti. La violazione di questo impegno, percepita come una sottovalutazione della professionalità del personale e un tentativo di ridurre i costi a discapito della qualità del servizio e delle condizioni lavorative, ha generato forte malcontento tra i lavoratori.Le organizzazioni sindacali, nel richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale, sottolineano l’importanza di garantire il rispetto del contratto di servizio. In particolare, si fa riferimento all’articolo 12, che obbliga l’azienda gestore a mantenere i contratti integrativi del personale precedentemente trasferito dalla Seac, e all’articolo 22, che prevede sanzioni specifiche per ogni inadempienza contrattuale. Questi articoli rappresentano garanzie legali a tutela dei diritti dei lavoratori e impongono all’azienda un obbligo di continuità e di rispetto delle condizioni precedentemente concordate.La decisione di proclamare lo sciopero non è stata presa alla leggera. Essa si configura come un’ultima risorsa, un atto di difesa della dignità professionale e dei diritti fondamentali dei lavoratori, di fronte alla persistente irrigidimento nella posizione dell’azienda. La protesta mira a sensibilizzare l’amministrazione comunale e l’azienda, sollecitando un ripensamento della decisione unilaterale e l’apertura a un confronto costruttivo per trovare una soluzione che tuteli sia gli interessi dei lavoratori che la continuità del servizio pubblico di trasporto. La vertenza solleva, in ultima analisi, questioni più ampie relative alla gestione dei servizi pubblici essenziali, alla tutela del lavoro e al rispetto degli impegni contrattuali.
Sciopero a Campobasso: Autisti in protesta per il rifornimento autobus
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