La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Molise, depositata ufficialmente, chiude con decisione la lunga e controversa vicenda relativa alle elezioni comunali di Campobasso del 2023.
Il ricorso presentato dal centrodestra, mirante a una revisione del risultato elettorale, è stato respinto in maniera inequivocabile, come emerge dalle centoquattro pagine dense di argomentazioni giuridiche elaborate dal giudice estensore, Luigi Lalla, e condivise dal collegio composto da Nicola Gaviano e Sergio Occhionero.
Il documento, che segna la conclusione formale di una disputa nata a seguito del voto, analizza minuziosamente le contestazioni avanzate dai ricorrenti, smontandole una ad una con rigore tecnico e applicazione della normativa elettorale.
Il percorso delle contestazioni, prima di approdare in via San Giovanni dei Gelsi, ha attraversato un’attenta verifica da parte dei funzionari della Prefettura, un passaggio cruciale che i giudici del TAR hanno ritenuto sufficiente a dirimere le questioni sollevate.
L’attenzione si è concentrata in particolare sulle presunte irregolarità riscontrate in ventinove sezioni elettorali.
Il TAR ha stabilito che le criticità segnalate sono state adeguatamente sanate attraverso le procedure di controllo implementate negli uffici di Piazza Pepe.
Le irregolarità, considerate di natura meramente formale e prive di impatto sostanziale sul risultato, non hanno compromesso la correttezza del voto espresso.
Particolare rilevanza assume il tema delle cosiddette “schede ballerine”, oggetto di un’interpretazione distorta da parte del centrodestra, che vi aveva visto la prova di manipolazioni o ambiguità nell’espressione del voto ai seggi.
Tuttavia, i giudici, nella loro valutazione motivata, dichiarano l’assenza di qualsiasi elemento probatorio, neanche indiretto, a supporto di tale ipotesi.
La ricostruzione presentata dai ricorrenti si rivela pertanto infondata.
Inoltre, le obiezioni relative alla validità delle firme raccolte per la presentazione delle liste elettorali e alla legittimità dell’utilizzo del simbolo del Partito Socialista, formazione politicamente allineata alla candidata sindaca Marialuisa Forte, non hanno trovato riscontro.
Il collegio ha escluso che tali questioni avessero potuto influenzare la scelta dell’elettore, ribadendo la solidità del processo elettorale.
La sentenza del TAR rappresenta, dunque, una pietra miliare nella risoluzione di una disputa elettorale complessa, evidenziando l’importanza di un’analisi rigorosa e imparziale delle contestazioni, e confermando la validità del risultato elettorale espresso dai cittadini di Campobasso.
Il documento sottolinea, inoltre, la responsabilità dei ricorrenti nell’evitare interpretazioni tendenziose e nella verifica accurata delle proprie argomentazioni prima di adire le vie legali.