Un’onda di indignazione e solidarietà ha travolto Termoli, con studenti, docenti e cittadini che si sono uniti in un corteo vibrante per chiedere il riconoscimento dello Stato palestinese e denunciare il drammatico conflitto in corso.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerosi ragazzi provenienti anche da Campobasso, si è configurata come un potente segnale di rottura con l’inerzia percepita nell’azione politica italiana, ancora distante dal riconoscere la Palestina come Stato.
Il grido “Free Palestina” ha risuonato per le vie del centro, amplificato dall’urgenza di rispondere a un’emergenza umanitaria di proporzioni incalcolabili.
Gli studenti, spesso accusati di immobilismo e mancanza di iniziative concrete, hanno voluto ribadire la loro sensibilità verso la sofferenza del popolo palestinese, smentendo ogni accusa con un atto di partecipazione e impegno civico.
“Di fronte al genocidio che si consuma in Palestina, non esistono ideologie, non esistono partiti, esistono solo esseri umani che soffrono,” hanno dichiarato gli organizzatori, sottolineando la necessità di superare le divisioni politiche per abbracciare un’unica, universale, posizione di condanna della violenza e di sostegno alla pace.
Le immagini di ospedali bombardati e di vite innocenti spezzate ogni giorno hanno acceso una fiamma di rabbia e di solidarietà, spingendo i giovani a scendere in strada per far sentire la loro voce.
Un gesto simbolico di profonda valenza politica ha segnato il culmine della manifestazione: con l’autorizzazione del sindaco Nicola Balice, la bandiera palestinese è stata affissa sulla facciata del Municipio, scatenando un’ovazione corale che ha coinvolto sindacati, docenti e cittadini.
Questo atto, oltre a rappresentare un riconoscimento formale alla causa palestinese, ha voluto sottolineare la responsabilità della comunità locale di non rimanere indifferente di fronte a un’ingiustizia così grave.
Il corteo non è stato un’iniziativa isolata.
Scioperi e mobilitazioni simili sono stati indetti anche dalle principali organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca – Cup, Sgb, All Varese, CsLe, Conalpe, Conf.
Sai, con l’adesione di Cup Sur, U.
S.
B.
Pi e U.
S.
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– testimoniando un ampio consenso tra i lavoratori del settore.
L’astensione dalle lezioni da parte di numerosi docenti molisani ha confermato un profondo senso di responsabilità civica e una volontà di sostenere attivamente la causa palestinese, contribuendo a creare un clima di riflessione e di sensibilizzazione all’interno della comunità scolastica.
La manifestazione di Termoli si configura quindi non solo come un atto di protesta, ma come un appello pressante alla politica italiana affinché prenda una posizione chiara e riconosca lo Stato palestinese, segnando un passo concreto verso la giustizia e la pace nel Medio Oriente.







