sabato 2 Agosto 2025
13.1 C
Rome

Roma, per Unità mobile Consulcesi-Fimmg in 6 mesi oltre 1.200 interventi

(Adnkronos) – E' cinquantenne e italiano chi, di solito, chiede assistenza sanitaria all'Unità mobile 'Salute e inclusione', il servizio della Fondazione Consulcesi in collaborazione con la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) del Lazio. Il presidio sanitario di prossimità, attivo a Roma, conferma il suo ruolo centrale nel rispondere alle difficoltà di accesso alle cure, in linea con i recenti dati Istat e Caritas, registrando nel primo semestre 2025 oltre 1.100 accessi, che hanno portato alla realizzazione di 1.262 interventi gratuiti a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione. Il servizio – ricorda una nota – è operativo in 3 aree critiche della Capitale (Stazione Ostiense, Stazione Tuscolana e Piazza Santi Apostoli) e rappresenta un punto di riferimento per chi è escluso, di fatto, dal sistema sanitario.  Dal punto di vista demografico, il profilo del paziente tipo è di sesso maschile e ha circa 50 anni. Gli uomini rappresentano infatti oltre l'80% degli accessi (1.048), seguiti dalle donne (163) e, in misura significativa, da persone transgender che con 51 accessi trovano nell'Unità mobile un luogo sicuro e non giudicante in cui ricevere cure. Un dato particolarmente interessante riguarda la nazionalità dei pazienti. "Per la prima volta dall'attivazione del servizio – si legge – i cittadini italiani rappresentano la maggioranza relativa dei pazienti: con 389 accessi, superano i cittadini stranieri. Seguono persone provenienti da Romania, Ucraina, Marocco, Tanzania e Algeria". Questa evoluzione – per gli operatori – segnala un bisogno crescente di assistenza anche tra persone non migranti, spesso colpite da vulnerabilità economica o da barriere nell'accesso al sistema sanitario nazionale.  Dal punto di vista logistico, il luogo con più richieste all'Unità mobile è stata Stazione Ostiense, con 720 accessi – riporta la nota – seguita da Stazione Tuscolana (310) e Piazza Santi Apostoli (232). La distribuzione nel tempo è stata regolare, con un picco nel mese di maggio (230 accessi) e numeri costanti tra gennaio e aprile (tra i 199 e i 215 accessi mensili).  "Questi numeri non raccontano solo un'attività medica, ma un bisogno reale e crescente di prossimità, ascolto e accoglienza sanitaria – afferma Alessandro Alcione, medico e coordinatore del progetto – Siamo di fronte a un sistema di welfare che, nelle sue crepe, lascia scoperte le persone più fragili. L'Unità mobile intercetta quel bisogno con umanità, rapidità e continuità. Questo anche perché molti non hanno accesso al medico di medicina generale per motivi burocratici: mancanza di residenza, permesso di soggiorno o iscrizione fuori regione".  L'accessibilità, la fiducia costruita nel tempo e il supporto di una rete di volontari e operatori rendono questo progetto un punto di riferimento per chi vive ai margini. Un presidio che è prima di tutto umano, oltre che sanitario. "Con questo progetto – commenta Simone Colombati, presidente della Fondazione Consulcesi – continuiamo a portare sul territorio un'idea concreta di sanità solidale. Vogliamo che nessuno resti indietro, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove la fragilità non è solo sociale o economica, ma anche culturale e sanitaria. I risultati ci confermano che siamo sulla strada giusta".  Nei prossimi mesi – conclude la nota – l'Unità mobile Consulcesi-Fimmg continuerà a operare regolarmente, intensificando gli sforzi per raggiungere e sostenere chi, troppo spesso, resta invisibile.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -