mercoledì, 2 Luglio 2025
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Ecoansia, un italiano su due previene lo spreco per aiutare il Pianeta

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(Adnkronos) – Sei italiani su 10 (il 61% degli intervistati) diventano più ottimisti sul futuro del Pianeta quando mettono in atto comportamenti utili a prevenire lo spreco alimentare; 1 italiano su 2 (il 53%) si impegna nella prevenzione concreta degli sprechi per aiutare il Pianeta. E ben il 93% degli italiani valuta la salubrità e la sicurezza del cibo più importanti rispetto al suo gusto e al suo costo. Sono i dati della nuova indagine dell’Osservatorio Waste Watcher International, che a ridosso della Giornata mondiale dell’Ambiente, giovedì 5 giugno, ha indagato la percezione degli italiani in relazione alle forme di ansia causate dalla crisi ambientale e del cambiamento climatico.  L’eco-ansia è definita come una paura cronica della rovina ambientale, ma i dati Waste Watcher dimostrano che proprio questa preoccupazione ci può rendere più virtuosi. Si intitola appunto 'Rapporto tra eco-ansia, abitudini alimentari e spreco domestico' l’indagine promossa dall'Università di Bologna – Dipartimenti di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari e di Psicologia, realizzata da Waste Watcher International su monitoraggio Ipsos, nell'ambito del progetto Onfoods. Spiegano i coordinatori dell’indagine Matteo Vittuari, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, ed Elena Tomba, professoressa associata del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, che "per coinvolgere in modo efficace cittadini e cittadine, è fondamentale partire dai valori che oggi orientano le loro scelte alimentari. La sicurezza e la salubrità del cibo non sono semplici slogan, ma condizioni imprescindibili. Riconoscere l’importanza di queste caratteristiche significa comprendere che lo spreco alimentare deve essere inquadrato in una prospettiva più ampia che riconosce l'interconnessione tra la salute umana e salute dell'ecosistema".  "L’indagine elaborata in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente 2025 – sottolinea il direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International Andrea Segrè, fondatore della campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero – offre uno sguardo su come, partendo dalla sicurezza del cibo, passando per strumenti digitali e leva emotiva dell’eco-ansia, sia possibile innescare un vero e proprio circolo virtuoso di comportamenti concreti. A breve, il report esteso fornirà ulteriori approfondimenti e linee guida per supportare concretamente famiglie e comunità nella sfida contro lo spreco alimentare".  Come emerge dalla rilevazione, il 93% degli italiani assegna priorità assoluta al fatto che il cibo sia 'sicuro' e il 92% ne riconosce la salubrità come requisito imprescindibile. Accanto a questa consapevolezza, la trasformazione delle buone intenzioni in gesti concreti passa sempre più attraverso il digitale. Dall’indagine risulta che il 49% del campione utilizza regolarmente siti web e pagine social per cercare ricette 'salva-avanzi', mentre solo l’8% non vi ricorre mai. Tutorial, video-ricette e comunità online si confermano dunque i canali privilegiati per diffondere pratiche anti-spreco, offrendo strumenti concreti che si integrano perfettamente nella quotidianità domestica.  Al centro della ricerca c’è anche il fenomeno dell’eco-ansia – definita come la sensazione di preoccupazione profonda e persistente legata ai rischi del cambiamento climatico e del degrado ambientale – capace allo stesso tempo di generare angoscia o senso di impotenza e di tradursi in motivazione all’azione. I dati mostrano che il 53% degli intervistati è 'd’accordo' e il 26% 'molto d’accordo' con l’affermazione 'cerco di non sprecare cibo a causa di preoccupazioni inerenti al cambiamento climatico', per un totale del 79% che trasforma l’ansia in comportamento virtuoso. L’eco-ansia diventa così una leva emotiva capace di spingere le famiglie a gestire meglio le proprie scorte e ridurre gli sprechi. Infine, non si tratta solo di dovere civico, ma anche di un ritorno emotivo positivo: il 61% degli intervistati è 'd’accordo' e il 13% 'molto d’accordo' con l’affermazione secondo la quale 'mettere in atto comportamenti concreti contro lo spreco alimentare permette di essere ottimisti verso il futuro'. Questo dato apre la strada a campagne di comunicazione che, accanto alle istruzioni pratiche, raccontino storie di piccoli successi domestici capaci di restituire speranza collettiva. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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