domenica, 25 Maggio 2025
CanaliTecnologiaAmazon nel mirino della Casa Bianca: bufera sulle tariffe doganali

Amazon nel mirino della Casa Bianca: bufera sulle tariffe doganali

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(Adnkronos) – La Casa Bianca ha recentemente accusato Amazon di attuare una condotta ostile e politicizzata in relazione a presunte modifiche sulla visualizzazione dei prezzi sul proprio sito web. L’accusa è stata formulata dalla portavoce Karoline Leavitt, che ha reagito a una notizia diffusa da Punchbowl News secondo cui il colosso dell’e-commerce avrebbe intenzione di mostrare esplicitamente ai consumatori l’impatto delle tariffe doganali sul costo finale dei prodotti, affiancando tali informazioni al prezzo esposto. Durante una conferenza stampa, Leavitt ha dichiarato che tale iniziativa rappresenterebbe “un atto ostile e politico da parte di Amazon”, collegando la posizione dell’azienda a una presunta vicinanza a interessi cinesi. A sostegno della propria affermazione, ha citato un articolo pubblicato da Reuters nel 2021, in cui si ipotizzava una collaborazione tra Amazon e un organismo di propaganda cinese, un’accusa mai confermata ufficialmente e ritenuta controversa. In risposta, un portavoce di Amazon, Tim Doyle, ha chiarito che l’ipotesi di indicare i costi delle tariffe doganali era limitata a Amazon Haul, una sezione sperimentale della piattaforma dedicata a prodotti estremamente economici spediti direttamente dalla Cina. Doyle ha precisato che l’idea non è mai stata approvata né implementata e che non vi sono intenzioni di applicarla all’intero sito principale. Il contesto generale è segnato dagli effetti delle politiche tariffarie introdotte durante l’amministrazione Trump, che continuano a influenzare le dinamiche del commercio internazionale. Molti rivenditori, compresi quelli che operano su Amazon, stanno aumentando i prezzi o evitando eventi promozionali come il Prime Day per far fronte ai nuovi costi. Situazioni simili si registrano anche in altri settori: la casa automobilistica Volkswagen, ad esempio, ha recentemente comunicato ai propri concessionari l’intenzione di aggiungere un “costo di importazione” ai veicoli colpiti dai dazi. Allo stesso modo, piattaforme di vendita a basso costo come Shein e Temu hanno annunciato un rialzo dei prezzi in risposta all’inasprimento dei dazi doganali. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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