Candidati selezionati, poi sabotati, il terreno di gioco si trasforma in un circo. “Come possiamo fallire così?”

15 marzo 2024 – 06:33

Il centrosinistra lucano è un terreno fertile per le tensioni e le rivalità, dove i politici si detestano reciprocamente. Marcello Pittella, ex governatore del PD in Basilicata passato ad Azione di Calenda, grida la sua frustrazione per non essere accettato nonostante abbia più voti degli altri. Elly Schlein ha cercato di risolvere i conflitti nominando Igor Taruffi e Davide Baruffi alla direzione regionale di Potenza, ma sono stati accolti con una contestazione degna della Prima Repubblica. La candidatura di Angelo Chiorazzo alle Regionali del 21 e 22 aprile avrebbe potuto unire tutti, ma è stato preferito a Roberto Speranza. Chiorazzo, imprenditore sostenuto dal Vaticano che ogni sera saluta il Papa prima di dormire, ha suscitato l’opposizione di Giuseppe Conte e dei suoi emissari inviati da Bologna. Nonostante ciò, Chiorazzo si è ritirato a malincuore dopo aver cercato invano di diventare il candidato governatore. Con amicizie influenti come Gianni Letta e legami con Cl e Sant’Egidio, Chiorazzo ha dimostrato la sua determinazione nel voler scegliere il candidato anche se non può essere lui stesso. Il suo atteggiamento ricorda quello dei bambini che pretendono di giocare sempre nel ruolo principale: deciso a fare la sua mossa, ha contattato l’amico Domenico Lacerenza per pianificare il prossimo passo nella complessa scacchiera politica lucana.

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