Quest’anno il Festival di Cannes sembra allontanarsi dal presente caotico che ci circonda, preferendo riflettere su una realtà storica più distante. Una sorta di “rimozione” inconscia del presente troppo difficile da affrontare. Tra i film in concorso è meno comune imbattersi nel tema dell’attualità politica, tranne due eccezioni iraniane: ‘A Simple Accident’ di Jafar Panahi e ‘Mother and Child’ di Saeed Roustaee. Sebbene la loro trama sia ancora poco conosciuta, entrambi i film sono caratterizzati da un contesto politico.In aggiunta a queste opere ci sarà l’annunciato “Ukraine Day” martedì 13 maggio, un omaggio all’impegno degli artisti e dei giornalisti per raccontare la complessa storia del conflitto in Ucraina. Questo evento, che coinvolge il cuore dell’Europa, ha colpito profondamente sia il popolo ucraino che l’intera comunità globale. Una serie di tre documentari sarà protagonista di questo evento, tra cui ‘Zelensky’, un ritratto del leader ucraino, e ‘Notre Guerre’, con immagini dirette dal fronte. La conclusione sarà data da ‘2000 Meters to Andriivka’ di Mstyslav Chernov, documentario che offre una visione coinvolgente della missione di un plotone ucraino attraversando le vicende dell’Oscar per “20 Days in Mariupol”.