07 maggio 2025 – 07:05
La Procura di Catania ha aperto un’indagine contro il rapper Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, per concorso in accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito organizzazioni criminali. Inoltre, è stata accertata la violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo.La polizia ha eseguito un decreto di perquisizione a Calolziocorte (Lecco) e ha sequestrato lo smartphone dell’artista, che verrà sottoposto ad accertamenti forensi nei prossimi giorni. La polizia ha anche notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania che vieta a Baby Gang di potere dimorare nel capoluogo etneo per quattro anni.La vicenda è stata scatenata da una sua partecipazione all’One day music festival della Plaia, dove il 1 maggio scorso ha eseguito la canzone “Italiano” con Niko Pandetta. Durante lo spettacolo ha mostrato un video sul suo smartphone in cui si vedeva lui stesso assistere a una videochiamata con il nipote di Turi Cappello, storico capomafia detenuto nel carcere calabrese.Il gesto del rapper è stato ripreso da molti dei presenti e ha diventato virale sui social network. La Procura di Catania ha aperto un’indagine per chiarire se la videochiamata fosse in diretta o registrata, o se si trattasse di un antico video memorizzato.Per chiarire le cose, la Procura ha incaricato la squadra mobile della Questura di indagare ulteriormente. Dalla perquisizione nella cella del carcere di Rossano, dove Pandetta è detenuto, è stato sequestrato un cellulare. La polizia penitenziaria aveva già avviato un’indagine sull’accaduto e aveva trovato indizi su possibili contatti tra Pandetta ed altri detenuti.L’inchiesta potrebbe avere conseguenze importanti per il rapper, che vedrà saltare anche il suo prossimo concerto alla Villa Bellini previsto per l’8 agosto prossimo.
