sabato 2 Agosto 2025
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Aggressione al Pronto Soccorso di Rossano: sanitari sotto attacco

Nella serata di ieri, l’unità operativa di Pronto Soccorso dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano, in provincia di Cosenza, è stata teatro di un episodio di violenza inaudita, che ha messo a dura prova la resilienza del personale medico e infermieristico.

Un paziente, visibilmente sofferente di un profondo stato di angoscia e, potenzialmente, affetto da disturbi psichiatrici non diagnosticati, si è manifestato con un’escalation di comportamenti aggressivi, culminati in un’aggressione fisica nei confronti del personale sanitario.
L’evento, fortunatamente interrotto tempestivamente dall’intervento della polizia locale, ha evitato ulteriori conseguenze per il team di soccorso, che operava già in condizioni di elevata pressione dovute al flusso di pazienti e alle criticità derivanti dalla carenza di risorse.
L’uomo, in uno stato di alterazione emotiva che rendeva la comunicazione difficile, ha inizialmente espresso frustrazione e insofferenza attraverso lanci di oggetti, per poi sfociare in atti di violenza diretta.
Secondo le prime ricostruzioni, il paziente aveva precedentemente usufruito di una visita specialistica in un altro reparto dell’ospedale, ma la percezione di non aver ricevuto una risposta soddisfacente lo ha portato a richiedere ulteriori accertamenti, insistendo in maniera irragionevole e inaccettabile nel servizio di Pronto Soccorso.
La sua richiesta, apparentemente legata a una necessità medica, si è trasformata in un’esplosione di rabbia e disperazione, alimentata forse da una sofferenza interiore più profonda.
I sanitari coinvolti nell’aggressione, con encomiabile professionalità, hanno ricevuto le necessarie cure all’interno dello stesso pronto soccorso, testimoniando un coraggio e un senso del dovere che meritano ammirazione.

L’episodio solleva interrogativi urgenti sulla gestione dei pazienti con disturbi psichiatrici in ambito ospedaliero e sulla necessità di implementare protocolli specifici per la prevenzione e la gestione di situazioni di crisi.

L’aggressione, oltre a provocare ferite fisiche lievi, ha lasciato un segno profondo nel team di Pronto Soccorso, evidenziando la vulnerabilità del personale sanitario e la necessità di garantire loro un adeguato supporto psicologico e misure di sicurezza più efficaci.

L’evento, ora al vaglio delle autorità competenti, rappresenta un campanello d’allarme sulla crescente pressione che grava sul sistema sanitario e sulla necessità di promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei professionisti che operano in prima linea.
Si auspica che questa triste vicenda possa stimolare un dibattito costruttivo e portare a soluzioni concrete per garantire la sicurezza e il benessere di tutti.

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