La comunità di Nocera Terinese e l’intera area del Lametino sono in stato di allarme per la sparizione di Antonio Blaganò, stimato medico di 67 anni, figura professionale insostituibile nel servizio di Guardia Medica.
La sua assenza, protrattasi dalla notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 luglio, ha innescato una complessa operazione di ricerca coordinata dalle forze dell’ordine, in particolare dai Carabinieri di Nocera Terinese e Lamezia Terme.
La scoperta della sua Fiat Seicento blu, con targa GY185KS, in una via secondaria nei pressi di San Mango d’Aquino, ha fornito un primo, angosciante indizio.
L’auto, apparentemente abbandonata, non offre risposte immediate e alimenta il mistero che avvolge la scomparsa del dottor Blaganò.
L’elemento che desta particolare apprensione e che complica le indagini è la circostanza che il medico abbia lasciato presso la postazione di servizio tutti i suoi effetti personali, inclusi i suoi dispositivi di comunicazione.
Questa scelta, inusuale e priva di spiegazioni apparenti, esclude un’eventuale fuga volontaria e suggerisce la possibilità di un evento imprevisto, forse di natura violenta.
Le operazioni di ricerca si concentrano sulle zone collinari del Lametino, un territorio impervio e disseminato di insidie, intensificando le ricerche in un’area compresa tra Nocera Terinese e San Mango d’Aquino.
L’impegno delle autorità è massimizzato, impiegando risorse umane e tecnologiche per scandagliare ogni sentiero, ogni anfratto, nella speranza di trovare il professionista sano e salvo.
La sparizione del dottor Blaganò non è solo una questione di sicurezza pubblica, ma tocca profondamente il tessuto sociale di una comunità che lo ha conosciuto e apprezzato per la sua dedizione e umanità.
La sua figura rappresentava un punto di riferimento essenziale per molti pazienti, soprattutto nelle aree più isolate, dove l’accesso ai servizi sanitari è spesso limitato.
La sua assenza improvvisa lascia un vuoto incolmabile e alimenta la crescente preoccupazione per il suo destino.
Le indagini procedono a ritmo serrato, esaminando ogni possibile pista e analizzando i dettagli emersi, con l’auspilio di testimonianze e immagini di sorveglianza, nella speranza di fare luce sulla vicenda e riportare a casa il medico.