L’operazione “Arangea bis – Oikos”, un’indagine complessa e di vasta portata, ha svelato l’esistenza di due sofisticate organizzazioni criminali operanti a livello internazionale, specializzate nel traffico e nella distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di sostanze stupefacenti.
Il risultato è stato significativo: 54 provvedimenti cautelari, tra cui ordini di custodia in carcere e arresti domiciliari, che hanno colpito un’articolata rete di individui coinvolti in attività illecite.
Nonostante l’intensità delle operazioni investigative iniziali, Simone Alampi, 24 anni, è riuscito a eludere l’arresto.
Individuato successivamente dalla polizia spagnola, si era rifugiato a Palma di Maiorca, trovando impiego in un ristorante come tentativo di confondersi e ricostruire una parvenza di normalità.
La sua individuazione ha rappresentato una svolta cruciale, sottolineando la capacità di adattamento e la determinazione delle figure chiave coinvolte nella rete criminale.
Alampi si è rivelato un elemento strategico all’interno dell’organizzazione, il che ha reso la sua cattura una priorità assoluta per le autorità giudiziarie.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) distrettuale di Reggio Calabria, su impulso della Distrettuale Antimafia (DDA), aveva emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, successivamente eseguita attraverso l’attivazione di un mandato di arresto europeo.
Questo mandato, un potente strumento di cooperazione giudiziaria transnazionale, ha permesso agli investigatori dello Squadra Criminale Operativa (SCO) e della Squadra Mobile di Reggio Calabria di coinvolgere il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, un’agenzia specializzata nel coordinamento delle attività di polizia tra diversi paesi.
L’intervento di questo servizio è stato determinante per garantire l’esecuzione dell’arresto in Spagna, dimostrando l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta contro il crimine organizzato.
L’inseguimento e la cattura di Alampi non sono solo il culmine di un’indagine meticolosa, ma anche un simbolo della resilienza delle forze dell’ordine di fronte alla capacità di evasione delle organizzazioni criminali che operano al di là dei confini nazionali.
L’operazione “Arangea bis – Oikos” e la successiva localizzazione e arresto di Alampi evidenziano la necessità di strategie investigative coordinate a livello internazionale per smantellare queste reti complesse e proteggere la sicurezza pubblica.