Nel cuore del cosentino, a Scalea, si è concretizzata un’operazione di contrasto alla criminalità organizzata che ha portato all’arresto di un individuo.
La Squadra Mobile di Cosenza, in sinergia con la Procura della Repubblica di Paola, ha eseguito un’irruzione in un’abitazione estiva, rivelando un sofisticato sistema di occultamento di stupefacenti.
Il sequestro ha portato alla luce un quantitativo significativo di hashish, precisamente un chilo suddiviso in dieci panetti, e un ulteriore quantitativo di ottanta grammi di cocaina, pronto per essere immesso nel mercato illecito.
L’operazione non si è limitata alla semplice confisca delle sostanze, ma ha permesso di rinvenire anche attrezzature e materiali specifici per la preparazione e il confezionamento delle dosi, suggerendo un’organizzazione strutturata e una capacità di pianificazione ben definita.
L’arrestato, il cui passato giudiziario è segnato da condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso, si trova ora ad affrontare l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, un reato che presuppone l’intenzione di commercializzare le sostanze sequestrate.
L’arresto rappresenta un colpo significativo per la rete di distribuzione della droga che opera nella zona, e sottolinea l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura nel contrasto alla criminalità organizzata.
Questo episodio solleva interrogativi più ampi riguardo alla presenza di strutture criminali che utilizzano le località balneari come base operativa per attività illecite, sfruttando la relativa discrezione e la vivacità turistica per eludere i controlli.
L’operazione di Scalea rappresenta quindi non solo un successo giudiziario, ma anche un monito all’intensificazione dei controlli e alla ricerca di connessioni più ampie tra il traffico di droga e altre forme di criminalità organizzata, come il riciclaggio di denaro sporco e l’infiltrazione negli appalti pubblici.
La complessità del fenomeno richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le istituzioni locali, le associazioni di categoria e la società civile nel suo complesso.








