La vicenda legata agli ammanchi presunti all’interno del Sistema Bibliotecario Vibonese si è conclusa con una pronuncia di assoluzione, un “non luogo a procedere” che restituisce la piena libertà alle persone coinvolte. L’emissione della sentenza, da parte del Giudice Unico di Vibo Valentia, Roberta Ricotta, suggella un percorso giudiziario complesso e segnato dalle richieste di rinvio a giudizio formulate inizialmente dalla Procura della Repubblica.Al centro dell’attenzione, e ora prosciolti da ogni accusa di peculato, figurano Gilberto Floriani, figura chiave da 75 anni in qualità di direttore artistico e amministratore di fatto del sistema, e i suoi tre figli: Emilio, 43 anni, Giuseppe, 47 anni, e Gabriele, 35 anni. Insieme a loro, la direttrice amministrativa Valentina Amaddeo, 42 anni, ha visto archiviarsi le accuse a suo carico. La decisione del Gup ha pienamente accolto le istanze difensive avanzate dal collegio di avvocati, rappresentato da Giosuè Monardo, Giovanni Vecchio, Giacinto Inzillo e Danilo Iannello, che hanno saputo smontare le argomentazioni dell’accusa.La vicenda, che ha scosso la comunità vibonese, coinvolgeva un’istituzione culturale di primaria importanza per il territorio, il Sistema Bibliotecario Vibonese, ospitato all’interno di Palazzo Santa Chiara, proprietà del Comune, che ne è socio nel consiglio di amministrazione. La presenza del Comune in qualità di parte civile nel processo sottolinea la sensibilità istituzionale verso la questione, evidenziando l’interesse a tutelare il patrimonio pubblico e la corretta gestione delle risorse. L’assoluzione, che fa seguito ad una fase istruttoria meticolosa, solleva interrogativi non solo sulla validità delle prove raccolte, ma anche sulla complessità della gestione di enti pubblici di questo genere. Si pone la necessità di una riflessione approfondita sull’organizzazione, i controlli interni e la trasparenza dei processi decisionali, al fine di prevenire future anomalie e garantire una gestione efficiente e responsabile delle risorse destinate alla cultura e all’istruzione. La decisione del Gup, pur ponendo fine a questo capitolo giudiziario, lascia aperta la questione di un miglioramento delle procedure e di una maggiore accountability all’interno delle istituzioni culturali locali.
Assoluzione per la famiglia Floriani e Amaddeo nel caso S.B. Vibonese
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