L’anno accademico dell’Università della Calabria si è inaugurato con un evento di rilievo, segnando un capitolo significativo per l’ateneo e per il territorio.
La *lectio magistralis* tenuta dall’economista Orazio Attanasio, figura di spicco nel panorama internazionale, ha rappresentato un fulcro attorno al quale si sono concentrate ambizioni e prospettive di crescita.
La scelta del premio Nobel per ritornare in Calabria, rinunciando alla cattedra presso la prestigiosa Yale University, costituisce un segnale di speranza e un’iniezione di capitale intellettuale per l’ateneo, dove assumerà il ruolo di professore ordinario di Economia Politica.
Il rettore, Nicola Leone, ha tracciato un quadro positivo, evidenziando come l’università abbia superato le aspettative iniziali.
Un incremento del 26% nelle iscrizioni, dopo anni di calo, testimonia un cambiamento di rotta, reso possibile da decisioni strategiche e da una rinnovata fiducia della comunità accademica.
Questo risultato è stato ottenuto non solo incrementando l’attrattività verso gli studenti, ma anche riducendo la dispersione geografica, un fenomeno che storicamente ha penalizzato il Mezzogiorno.
L’Università della Calabria si sta proiettando verso un futuro di eccellenza, con un’apertura mirata all’internazionale.
L’aver attratto quindici scienziati di fama mondiale negli ultimi sei anni, tra cui figure come Georg Gottlob e ora Orazio Attanasio, dimostra la capacità dell’ateneo di competere a livello globale.
L’innovativa apertura della Scuola di Medicina e la creazione del centro di chirurgia robotica, con un impatto diretto sulla sanità territoriale e con oltre 451 interventi eseguiti, rappresentano un esempio concreto di come la ricerca universitaria possa tradursi in benefici tangibili per la comunità.
La *lectio magistralis* di Attanasio, incentrata sul progetto “Measurement Tools Design” e finanziato con un Advanced Grant del Fondo Italiano per la Scienza, ha offerto spunti di riflessione cruciali per la comprensione del comportamento umano attraverso lo sviluppo di strumenti di misurazione innovativi.
L’ottenimento di questo finanziamento, uno dei soli otto a livello nazionale nel settore delle scienze sociali e umanistiche e l’unico in Calabria, sottolinea l’importanza del progetto e il suo potenziale impatto sulla ricerca.
Il ritorno di Attanasio, che ha sottolineato l’importanza di investire sul territorio di origine, è emblematico di una volontà di contribuire attivamente allo sviluppo della regione.
La scelta di localizzare il suo laboratorio di ricerca proprio all’Università della Calabria evidenzia una fiducia nel potenziale dell’ateneo e una volontà di mettere le proprie competenze al servizio del Mezzogiorno.
Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI, ha enfatizzato il ruolo fondamentale della formazione e della ricerca per il futuro dei giovani, sottolineando come le università rappresentino l’ascensore sociale del Paese.
L’eccellenza dell’Università della Calabria, in un contesto territoriale complesso come quello calabrese, si configura come un faro di speranza e un motore di sviluppo per l’intera regione, un investimento imprescindibile per il futuro dell’Italia.
L’evento si è concluso con una rinnovata consapevolezza del ruolo strategico dell’ateneo come polo di eccellenza e motore di crescita per la Calabria e per l’intero Paese.