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lunedì 27 Ottobre 2025

Biella, inchiesta sul lavoro: sfruttamento, caporalato e subappalti illegali.

L’inchiesta della Procura di Biella, innescata da un grave incidente sul lavoro alla diga dell’Ingagna di Mongrando, ha portato a una serrata indagine che svela un quadro preoccupante di sfruttamento del lavoro e irregolarità diffuse nel settore edile.
Un’operazione della Guardia di Finanza ha portato alla perquisizione di diciannove siti, tra abitazioni, imprese e cantieri, coinvolgendo cinque persone, accusate di reati che vanno dal caporalato alle lesioni colpose aggravate, fino alla gestione illecita di subappalti.
L’indagine, che ha visto il coinvolgimento di un’ampia rete di militari, ha esteso le proprie verifiche ben oltre i confini del Biellese, raggiungendo Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria, evidenziando una potenziale dimensione transregionale di un sistema di sfruttamento organizzato.
La denuncia di un incidente sul lavoro, tragicamente, ha fatto luce su pratiche che, verosimilmente, si perpetravano da tempo, alimentate da una logica predatoria che mira a massimizzare i profitti a costo della sicurezza e della dignità dei lavoratori.
L’inchiesta si concentra non solo sull’accertamento delle responsabilità dirette per l’incidente – che ha lasciato un operaio gravemente ferito – ma soprattutto sull’analisi delle dinamiche che hanno reso possibile l’infortunio, ossia un sistema di gestione del lavoro precario e irregolare.

Le accuse mosse indicano un meccanismo complesso che vede coinvolti imprenditori e intermediari, i cosiddetti “caporali”, che reclutano lavoratori, spesso migranti, a condizioni salariali al ribasso e in assenza di adeguate tutele.
L’utilizzo di subappalti irregolari, spesso gestiti in nero o con pratiche opache, consente di eludere i controlli, ridurre i costi e aggirare le normative sulla sicurezza del lavoro.
Questo crea un ambiente lavorativo estremamente vulnerabile, dove i lavoratori sono esposti a rischi elevati, operando in condizioni precarie e senza la possibilità di far valere i propri diritti.
L’operazione della Guardia di Finanza rappresenta un tentativo di ripulire un settore spesso offuscato da pratiche illegali e di tutelare la dignità e la sicurezza dei lavoratori, vittime di un sistema che li tratta come merce.

La complessità dell’indagine sottolinea la necessità di rafforzare i controlli, promuovere la legalità e garantire il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, non solo nel settore edile ma in tutti i settori economici, al fine di prevenire tragedie e tutelare i diritti fondamentali di ogni lavoratore.
L’obiettivo finale è quello di smantellare una filiera che alimenta lo sfruttamento e la criminalità organizzata, restituendo dignità e sicurezza a chi lavora.

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