venerdì 8 Agosto 2025
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Catanzaro

Calabria, giustizia per due donne vittime di violenza

Nel cuore della Calabria, a Corigliano-Rossano, la giustizia si fa sentire con due interventi mirati a tutelare la dignità e la sicurezza di due donne vittime di dinamiche violente e persecutorie.

Le azioni, condotte con rigore dalla Polizia di Stato, testimoniano l’impegno costante delle autorità nel contrasto alla violenza domestica, un fenomeno sociale complesso e profondamente radicato.

Il primo caso vede coinvolto un uomo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, il quale, con persistenza e determinazione, ha continuato a esercitare un comportamento persecutorio nei confronti della sua ex compagna.
L’inerzia non è stata contemplata: le indagini, condotte meticolosamente dagli agenti, hanno fornito elementi di prova sufficienti a determinare la Procura della Repubblica ad avanzare una richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari di Castrovillari.
La richiesta ha portato alla sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la più severa detenzione in carcere, un atto che riflette la gravità delle azioni perpetrate e la necessità di garantire la sicurezza della vittima, interrompendo ogni forma di contatto e potenziale minaccia.
Il secondo episodio, altrettanto allarmante, rivela un quadro di maltrattamenti sistematici all’interno di una convivenza.
La vittima, con coraggio e nonostante la paura, ha sporto denuncia presso il Commissariato di Polizia, esponendo una sequenza di abusi e violenze subiti dal compagno.

Il racconto dettagliato e angosciante ha convinto il magistrato di Castrovillari ad accogliere la richiesta della Procura, emettendo una misura cautelare significativa: il divieto di avvicinamento alla persona offesa, con una distanza minima di cinquecento metri, e l’applicazione del braccialetto elettronico per monitorare costantemente gli spostamenti del soggetto.

Queste azioni giudiziarie non sono semplici provvedimenti, ma simboli di un impegno più ampio per la tutela delle donne vittime di violenza.
Il braccialetto elettronico, in particolare, rappresenta un dispositivo tecnologico che, sebbene non possa eliminare completamente il rischio, offre un ulteriore livello di protezione, fornendo una garanzia tangibile alla vittima e consentendo alle forze dell’ordine di intervenire tempestivamente in caso di violazione delle restrizioni imposte.
L’auspicio è che tali interventi, uniti a iniziative di sensibilizzazione e supporto psicologico, contribuiscano a spezzare il ciclo della violenza e a costruire una società più giusta e sicura per tutti.
La persistenza di tali fenomeni, infatti, richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, operatori sanitari e la comunità nel suo complesso, al fine di prevenire, contrastare e curare le radici profonde della violenza domestica.

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