La Calabria si erge come una cruda fotografia della povertà infantile in Italia, con dati che squarciano un panorama di deprivazioni ben al di sopra della media nazionale.
L’incidenza della povertà assoluta tra i minori calabresi si attesta al 13,8%, un dato allarmante che si amplifica ulteriormente se consideriamo la povertà relativa, che supera il 35%.
Questi numeri non sono semplici statistiche, ma cifre che racchiudono storie di bambini privati di opportunità fondamentali, un fardello che grava sulla loro crescita e il loro futuro.
L’impegno costante di Fondazione l’Albero della Vita, attraverso i suoi programmi attivi a Catanzaro, Genova, Milano, Napoli, Palermo e Perugia, testimonia la gravità della situazione e la necessità di un intervento mirato e continuativo.
L’organizzazione, con i suoi laboratori, percorsi educativi e momenti di dialogo con le comunità locali, cerca di offrire un supporto concreto alle famiglie in difficoltà e di creare spazi di crescita per i minori.
Sebbene si registri una lieve diminuzione del sovraffollamento abitativo (38,8%, comunque superiore alla media nazionale), le privazioni educative e culturali che affliggono i bambini calabresi rimangono profonde.
La lettura, pilastro fondamentale per lo sviluppo cognitivo e l’immaginazione, risulta essere un’attività rara: solo il 36,7% dei minori dedica il proprio tempo libero alla lettura di libri.
Parallelamente, la pratica sportiva, essenziale per la salute fisica e lo sviluppo sociale, coinvolge appena il 45% dei ragazzi.
L’era digitale, che dovrebbe abbattere le barriere e offrire opportunità di apprendimento e connessione, si rivela un’ulteriore sfida.
La disparità nell’accesso alle tecnologie digitali è significativa: solo il 79,2% dei minori calabresi dispone di un PC/tablet e di una connessione internet, un divario che acuisce le disuguaglianze e limita le prospettive di crescita.
Come sottolinea Salvatore Angelico, Presidente di Fondazione l’Albero della Vita, è inaccettabile che bambini siano privati di esperienze formative, di relazioni sociali e di sogni per il futuro.
La povertà infantile non è una mera condizione economica, ma un’emergenza sociale che mina le fondamenta del futuro del Paese.
Richiede un approccio olistico e collaborativo, che coinvolga istituzioni pubbliche, organizzazioni del terzo settore e attori privati, al fine di garantire a tutti i minori calabresi pari opportunità di crescita, sviluppo e realizzazione personale.
L’investimento nell’infanzia, in questo contesto, non è un costo, ma una priorità assoluta per un futuro più giusto ed equo.