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mercoledì 5 Novembre 2025

Canapa indiana: Scoperta coltivazione illegale in Calabria, valore 3 milioni

Nell’entroterra calabrese, tra i comuni di Tiriolo e Settingiano, è emersa una sofisticata operazione di coltivazione illecita di canapa indiana, smascherata da un’attenta operazione dei finanzieri del Gruppo di Catanzaro, supportati dalla Sezione Aerea di Lamezia Terme e dalla Stazione di Soccorso Alpino di Cosenza.
L’intervento ha permesso di disarticolare un’attività agricola occulta, estesa su un’area significativa e caratterizzata da un’organizzazione complessa.
Oltre 1300 piante di canapa, alcune delle quali superavano i due metri di altezza e presentavano infiorescenze mature, sono state rinvenute e sequestrate.

La loro ubicazione non era casuale; le piantagioni erano abilmente camuffate dalla vegetazione spontanea, in particolare da rovi di notevole altezza, e disposte secondo una tecnica specifica, il cosiddetto “metodo a macchia di leopardo”.

Questo sistema, che prevede la distribuzione delle piante su piccoli terrazzamenti a intervalli regolari, mirava a minimizzare l’impatto visivo complessivo e a rendere più difficile l’individuazione da terra o dall’alto.
L’ingegnosità degli organizzatori si manifestava anche attraverso l’implementazione di sistemi di irrigazione automatizzati, evidentemente alimentati da fonti idriche non dichiarate, e dall’installazione di dispositivi di sorveglianza elettroniche, come foto-trappole, a testimonianza di un elevato livello di professionalità e di una precisa strategia di protezione.

Queste trappole, probabilmente, servivano a monitorare l’area, a prevenire intrusioni e a rilevare eventuali attività di controllo da parte delle forze dell’ordine.

La vicinanza delle piante alla fase di raccolta, in condizioni di perfetta maturazione, suggerisce un’imminente operazione di trasformazione e commercializzazione.

Gli esperti stimano che il valore del mercato illegale della marijuana ottenibile da questa coltivazione, una volta essiccata e lavorata, possa raggiungere la cifra considerevole di tre milioni di euro.
Questa stima tiene conto dei prezzi di vendita al dettaglio e della domanda di prodotto, indicando un’organizzazione radicata e capace di gestire canali di distribuzione consolidati.

L’attività finanziaria illecita, oltre al danno economico, sottrae risorse al mercato legale e alimenta circuiti criminali, richiedendo un impegno costante e coordinato delle forze dell’ordine per contrastare efficacemente tali fenomeni.
L’approfondimento delle indagini è ora finalizzato a identificare i responsabili, ricostruendo le dinamiche operative e smantellando la rete di supporto logistico che ha reso possibile questa sofisticata operazione di coltivazione illecita.

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