Dall’18 al 21 settembre, la comunità di Cardinale si è offerta come palcoscenico silenzioso e potente, un eco di dolore e speranza nel vasto concerto globale di solidarietà verso Gaza.
Ogni mattina, alle ore dieci, il suono cupo e solenne delle campane ha squarciato il quieto vivere cittadino, invitando tutti a un momento di raccoglimento e riflessione, un’ora di silenzio collettivo per onorare le vite spezzate e riaffermare l’urgenza di una pace duratura.
Questa iniziativa, orchestrata dall’amministrazione comunale in adesione al Weekend di Azione Globale per Gaza, ha trascende la semplice manifestazione, configurandosi come un atto di profonda responsabilità civica e umana.
Il cuore pulsante di questa protesta pacifica è stato il ponte antico, trasformato in un memoriale improvvisato e profondamente commovente.
Un’installazione artistica audace e destabilizzante ha preso forma: lenzuola bianche, stese sul selciato secolare, accoglievano un peso simulato, evocando la tragica immagine di corpi senza vita, vittime innocenti del conflitto.
Ma la scelta più significativa, quella che ha generato immediatezza emotiva e un profondo senso di responsabilità personale, è stata la sostituzione dei nomi palestinesi con quelli di cittadini italiani.
Un atto deliberatamente provocatorio, pensato per abbattere le barriere dell’alterità e permettere a ciascun osservatore di immaginare lo scenario peggiore: la perdita di un figlio, di un fratello, di una madre, di un coniuge.
Accanto a questa potente metafora, una galleria di fotografie raccapienti ha offerto una documentazione cruda e impietosa della sofferenza umana.
Immagini di bambini spauriti, donne disperate, uomini segnati dalla violenza, proiettate con forza sullo sfondo del ponte, hanno costretto l’attenzione, impedendo qualsiasi forma di distrazione o indifferenza.
Non si trattava di immagini stilizzate o retoriche, ma di testimonianze dirette di una realtà inaccettabile, un grido di dolore che squarcia il velo delle notizie filtrate.
“Vogliamo unirci al coro universale di umanità che si leva in tutto il mondo,” ha dichiarato il sindaco Danilo Staglianò, esprimendo il profondo sentimento che animava l’intera comunità.
“Le immagini, i simboli e, soprattutto, il silenzio sono strumenti comunicativi più potenti di mille discorsi.
Non servono manifesti o slogan, ma un impegno costante a ricordare che ogni vita perduta è una ferita aperta per l’intera famiglia umana.
” Cardinale, in questa occasione, si è confermata come un paese profondamente radicato nei valori della pace, della memoria e della giustizia sociale, un esempio di come una piccola comunità possa, con azioni semplici e significative, contribuire a costruire un mondo più giusto e umano.
L’iniziativa non si è conclusa con la fine del Weekend di Azione Globale, ma si è presentata come un punto di partenza per un impegno continuo a educare le nuove generazioni alla tolleranza, al rispetto e alla risoluzione pacifica dei conflitti.






