Nella silenziosa campagna di Caulonia, provincia di Reggio Calabria, un’operazione dei Carabinieri ha portato alla luce un’infrastruttura di coltivazione di cannabis sativa di notevoli dimensioni, un’attività illecita che si celava dietro una facciata di natura incontaminata.
Il sequestro ha riguardato più di duemila piante, un “impero verde” sviluppato con metodologie agricole avanzate, caratterizzate da un sistema di irrigazione sofisticato che ne garantiva la crescita ottimale.
L’intervento dei militari, appartenenti alla locale stazione di Caulonia e rafforzato dai Carabinieri Cacciatori Calabria, è frutto di un’attività di monitoraggio e rastrellamento del territorio, volta a contrastare l’attività delle organizzazioni criminali operanti nella zona.
La scelta del luogo, un’area isolata e ricca di vegetazione, testimonia l’ingegnosità e la premeditazione del gruppo criminale, che aveva mirato a sfruttare le peculiarità geografiche per nascondere la coltivazione agli occhi delle autorità.
L’entità della piantagione e il livello di organizzazione riscontrato, che includevano un’attenta pianificazione delle risorse idriche e un’apparente cura nella gestione delle coltivazioni, suggeriscono che si trattava di un’operazione ben strutturata, andata oltre la semplice coltivazione clandestina.
Si configura, in sostanza, come un’impresa agricola illegale, capace di generare ingenti profitti attraverso l’immissione sul mercato di ingenti quantità di stupefacenti.
L’attività criminale, oltre al sequestro delle piante, pone l’attenzione su una più ampia riflessione: l’adattamento delle organizzazioni criminali all’utilizzo di tecniche agricole moderne per massimizzare la produzione e minimizzare il rischio di individuazione, trasformando un atto illecito in una vera e propria attività imprenditoriale sommersa.
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un significativo successo nella lotta alla criminalità organizzata e un monito sull’importanza di un controllo costante del territorio per prevenire e contrastare queste attività illecite.