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giovedì 13 Novembre 2025

Cinghiali a Vibo Valentia: l’urbanizzazione della fauna selvatica è un allarme.

L’immagine è diventata virale: una famiglia di cinghiali, in un’incongruenza quasi surreale, ha calcato le strade del centro storico di Vibo Valentia.

La scena, immortalata ieri sera in via Dante Alighieri, nei pressi dell’Ufficio Postale, ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media, dove l’ironia si è mescolata a una crescente inquietudine.
I commenti, oscillanti tra battute amare sulla fila per le pensioni – un’immagine tagliente che denuncia una gestione percepita come caotica – e la preoccupazione per la sicurezza, riflettono un disagio diffuso.
L’evento non è un fatto isolato, ma l’ultimo, eclatante, sintomo di un problema strutturale: la progressiva incursione della fauna selvatica negli habitat urbani.
Un fenomeno, ormai radicato in diverse aree della provincia, che trascende la mera curiosità naturalistica per diventare una questione di pubblica incolumità.

La presenza di questi animali, un tempo confinati nelle aree boschive circostanti, è testimonianza di un’interruzione dell’equilibrio ecologico, un campanello d’allarme che necessita di risposte concrete.
La causa di questa “urbanizzazione” della fauna selvatica è complessa e multifattoriale.
L’abbandono di terreni agricoli, la riduzione delle risorse alimentari disponibili nelle aree boschive a causa di cambiamenti climatici e pratiche agricole intensive, la frammentazione degli habitat a causa dell’espansione urbana, e persino la ricerca di acqua potabile a causa della siccità, contribuiscono a spingere gli animali a cercare rifugio e nutrimento in contesti sempre più antropizzati.

La vicenda ha riacceso il dibattito politico locale, con il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Colelli, che ha espresso forti critiche nei confronti dell’inerzia regionale.

La sua denuncia sottolinea una carenza di interventi programmatici e di coordinamento, nonostante ripetute richieste di convocazione formale in commissione.

Questa mancanza di risposta solleva interrogativi sulla capacità delle istituzioni di affrontare una sfida che coinvolge la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini.
Oltre all’aspetto politico, l’episodio ha amplificato il senso di insicurezza tra la popolazione.

La presenza di cinghiali, sempre più frequente anche nelle ore serali e nei quartieri centrali, genera apprensione, soprattutto per la potenziale pericolosità di questi animali, capaci di causare incidenti stradali e danni a coltivazioni.

La gestione di questo fenomeno richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolga esperti di fauna selvatica, agronomi, veterinari, amministrazioni locali e regionali.
Misure di prevenzione, come il rafforzamento delle barriere naturali, la gestione delle risorse alimentari nelle aree boschive, e l’educazione alla convivenza con la fauna selvatica, si rivelano essenziali.

Allo stesso tempo, è necessario promuovere la ricerca scientifica per comprendere meglio le dinamiche di movimento degli animali e sviluppare strategie di controllo mirate, nel rispetto del benessere animale e della biodiversità.
L’episodio di Vibo Valentia non è solo un evento anomalo, ma un segnale inequivocabile che invita a una riflessione più ampia sul rapporto tra uomo, ambiente e territorio.

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